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Ufficio scolastico di Messina, l'intervista alla nuova dirigente

Ornella Riccio

I nostri ragazzi «ci sorprenderanno, fidiamoci!». Ornella Riccio, casertana, da pochi mesi nuova dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale arrivata in piena emergenza Covid, guarda agli studenti con i loro stessi occhi, pieni di ottimismo. E sorride, mentre pronuncia parole di incoraggiamento verso tutte le componenti di quell’universo scolastico, alle quali mai come ora si chiede uno sforzo aggiuntivo, rispetto a quello - già consistente- normalmente profuso. Uno sforzo ampiamente previsto, data l’evoluzione degli eventi degli ultimi mesi, ma non per questo più lieve, specie a fronte delle mille carenze che l’emergenza globale legata alla pandemia sta man mano facendo scoprire in un comparto da sempre critico, come quello dell’Istruzione.

L'intervista alla nuova dirigente apre oggi la prima edizione del nuovo anno scolastico di Noi Magazine, l'inserto di Gazzetta del Sud dedicato al mondo dell'istruzione che riparte con il progetto "Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine".

Laureata in Scienze della Comunicazione, la dott.ssa Riccio si dice «affezionata alla carta stampata», da qui la conferma del supporto da parte dell’Usp al progetto promosso da Gazzetta del Sud, che attraverso Noi Magazine anche quest’anno entrerà nelle scuole di ogni ordine e grado dell’area metropolitana messinese per incentivare nei ragazzi l’approfondimento sull’attualità e lo sviluppo di un atteggiamento consapevole rispetto agli stimoli cognitivi - tanti, troppi, spesso inaffidabili, se non dannosi - provenienti dal mondo esterno, e in particolare dai canali digitali.

Una “prateria”, quella del web, le cui sconfinate potenzialità, positive e negative, proprio l’emergenza in atto sta sempre più mettendo drammaticamente a nudo, rendendo ancor più importante rafforzare nella rete degli strumenti educativi quelli che servono ai ragazzi a discernere, e difendersi da input fortemente distorti, e quindi lesivi. Sviluppando, a tutto tondo, quel senso civico, e quella assunzione di responsabilità - alimentati anche dal possesso di informazioni corrette e adeguatamente utilizzate - ai quali la dott.ssa Riccio ha voluto appellarsi, quali elementi indispensabili nelle strategie necessarie a garantire la prosecuzione della scuola in presenza. Un obiettivo strategico, prioritario, che può essere raggiunto solo se tutti a tutte le età vi concorrono, e dunque anche e soprattutto i ragazzi, e le loro famiglie, con la stretta osservanza dei comportamenti anti-contagio. Anche e soprattutto al di fuori del contesto scolastico, spesso molto più “protetto” al suo interno, ma estremamente vulnerabile rispetto a ciò che dall’esterno arriva. Ma chiaramente, deve essere il composito sistema scolastico a disporre di mezzi logistici e tecnici necessari per l’osservanza dei protocolli di sicurezza: spazi sufficienti a garantire la distanza interpersonale, banchi monoposto, procedure di controllo sanitario personale e di igienizzazione degli ambienti.
«Riportare i ragazzi in classe - spiega la dirigente, proveniente dalla sede di Venezia e alla sua prima direzione di un ufficio provinciale - è stato e continua ad essere il nostro obiettivo. Ringrazio le istituzioni locali per il grande lavoro svolto al fine di reperire i locali necessari, e il personale di questo ufficio per l’intenso e continuo impegno».

«Il Covid - osserva - ci ha messo di fronte a problematiche sempre procrastinate e che adesso vanno affrontate e risolte. : tutto è migliorabile, con le necessarie risorse. E non è ovviamente una urgenza che riguarda solo Messina, ma tutto il territorio italiano. Colgo perfettamente, ad esempio, i disagi per le famiglie degli studenti che frequentano scuole in cui le lezioni si svolgono in doppi turni. Ad esse chiedo di avere pazienza, condividendo il sacrificio e comprendendo che tutti stanno facendo il possibile, talvolta anche l’impossibile. Indispensabile, ovviamente, un continuo impegno da parte delle istituzioni deputate a fronteggiare le esigenze legate all’edilizia scolastica».

«Siamo stati obbligati prosegue - a reinventare la scuola, e credo sia stato fatto un ottimo lavoro, mettendo in moto una macchina organizzativa in tempi da record. Ad esempio, con la didattica a distanza si è scoperta una risorsa che sicuramente non va riservata solo all’emergenza. Anche se continuo a sostenere che la scuola è quella che si fa in presenza. Ci siamo comunque tutti rimboccati le maniche, a partire dai dirigenti e proseguendo con i docenti. Ad essi chiedo di pensare sempre che sono il vero collante delle classi. È una fase fortemente destabilizzante per tutti, specie per i ragazzi. A loro non dobbiamo solo trasmettere saperi, ma strumenti per affrontare questo momento. E dunque infondere loro serenità, non solo nozioni».

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