Le app sono strumenti utili, divertenti, a volte indispensabili. Ma non sempre quando si utilizza una app ci si preoccupa anche di tutelare la propria privacy: ecco i suggerimenti del Garante per la protezione dei dati personali, promossi anche nell’ambito della campagna informativa “Finalmente un po’ di privacy”. Consenso “informato” Quando scarichiamo un’app sul nostro smartphone ci vengono chieste varie autorizzazioni di accesso ai nostri dati personali. Quando un’app ci chiede di registrare i nostri dati, di accedere alla rubrica telefonica, all’archivio delle nostre foto, alla fotocamera o al microfono, leggiamo prima con attenzione l’informativa sul trattamento dei dati personali, per capire quali dati che ci riguardano potranno essere utilizzati, da chi, per quale scopo, per quanto tempo; se i dati potranno essere condivisi con terze parti per finalità commerciali o di altro tipo. Se per il download dell’app o per la sua installazione è prevista una registrazione, limitati a fornire i dati personali strettamente necessari all’attivazione del servizio. Verifica se alcune informazioni raccolte dall’app possono essere diffuse automaticamente online (ad esempio, se è possibile che l’app produca post automatici sui social media) e – nel caso le impostazioni lo prevedano - valuta se disattivare questa funzionalità. In generale, è bene evitare di memorizzare nella app i dati delle credenziali di accesso (username, password, PIN) di carte di credito e sistemi di pagamento. Una app può richiedere accesso alle immagini e ai file che conservi in memoria, ai contatti in rubrica, ai dati sulla geolocalizzazione (cioè dati che contengono informazioni sulla tua posizione in un dato momento e suoi tuoi spostamenti), al microfono e alla fotocamera dei tuoi dispositivi. Valuta sempre con attenzione e se una app richiede obbligatoriamente accesso a dati e funzionalità non strettamente necessari rispetto ai servizi offerti, evita di installarla. Pericolo deep fake Occorre fare particolare attenzione alle app che, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, consentono di modificare foto e video (ad esempio, per invecchiare i volti), inserire la propria faccia sui corpi altrui (ad esempio, di personaggi famosi) oppure trasformare il genere sessuale (da uomo a donna e viceversa). Le immagini e le informazioni raccolte in questo modo potrebbero essere utilizzate anche da malintenzionati per fini dannosi per la dignità e la reputazione delle persone, come avviene nel fenomeno del deepfake (creazione di foto e video falsi a partire da immagini vere). Ricorda che dai volti si può risalire a informazioni di natura sensibile come i dati biometrici. I rischi da conoscere Se utilizzi una app che prevede funzioni per la condivisione di foto e video sui social o tramite messaggistica, accertati sempre che le persone riprese siano d’accordo a diffondere online la propria immagine ed eventuali informazioni sulla loro vita privata. Se usi una app per il dating (appuntamenti online), ricorda di informarti su come verranno trattate e conservate le informazioni che ti riguardano, e a chi verranno eventualmente resi noti aspetti della tua vita privata che potresti voler mantenere riservati. Le app che misurano le tue prestazioni sportive o monitorano e registrano il tuo stato fisico sono in grado di raccogliere dati sensibili che potrebbero essere trasmessi a terzi per finalità non sempre conosciute. Verifica quindi sempre quali informazioni possono essere rilevate e trattate dalla app, stabilisci tu con chi condividerle e decidi eventualmente di disattivare la rilevazione e il trattamento dei dati non indispensabili per il servizio. Come difendersi Per evitare rischi: installa sul dispositivo che ospita le app anche un software anti-virus; imposta password di accesso sicure e aggiornale periodicamente; aggiorna periodicamente la app: le nuove versioni contengono di solito anche miglioramenti sul fronte della sicurezza informatica; non disattivare mai i controlli di sicurezza previsti dal tuo dispositivo; fai sempre attenzione alla provenienza delle app e evita di scaricare app tramite siti web che non ti sembrano affidabili o cliccando link che ti vengono inviati tramite SMS o messaggistica. In generale, è meglio scaricare le app dai market ufficiali, che garantiscono la presenza di controlli da parte dei gestori del market sull’affidabilità dei prodotti e permettono di consultare le eventuali recensioni di altri utenti per verificare se sono, ad esempio, segnalati problemi riguardanti la sicurezza dei dati. Se il market prevede la creazione di un account, ricorda di informarti sempre su come tratterà i dati richiesti per la sua attivazione; leggi con attenzione le descrizioni delle app che intendi installare (se, ad esempio, nei testi sono presenti errori e imprecisioni, c'è da sospettare). Ricorda che insieme alle app potresti scaricare inavvertitamente virus e malware. Minori protetti Meglio evitare che i minori possano scaricare e utilizzare app da soli. I più giovani, infatti, sono meno consapevoli dei pericoli e più esposti al rischio di una raccolta e diffusione incontrollata di dati personali propri o dei familiari. Inoltre, potrebbero diventare oggetto di attenzione di malintenzionati che cercano di contattarli, oppure fare involontariamente acquisti online o diffondere inconsapevolmente dati sensibili o informazioni sul conto bancario o la carta di credito dei genitori. Se i minori utilizzano dispositivi quali PC, tablet, smartphone, smart TV, console per videogiochi, servizi di streaming online, usati anche da altri familiari, si può decidere di creare un profilo con impostazioni d’uso limitate, in modo che alcune delle app installate o alcuni contenuti non siano accessibili ai minori. Nei casi in cui ci siano dubbi sull’effettivo rispetto delle norme o sul corretto uso dei propri dati personali, ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali.