Giornalismo e tutela dei dati personali: il rapporto tra diritto di cronaca e diritti individuali è stato uno dei temi cardine nell'ambito del lancio del Privacy Tour, l'iniziativa di sensibilizzazione sull'uso consapevole del web e delle tecnologie promossa dal Garante per la Protezione dei Dati personali. La prima tappa del percorso itinerante di approfondimento è stata organizzata da Società Editrice Sud proprio sul tema "Informazione è protezione", per sottolineare l'importanza di una corretta conoscenza, che deve passare anche e soprattutto attraverso i media professionali, finalizzata alla consapevole gestione dei propri dati personali. All'evento al teatro Vittorio Emanuele ha preso parte il Collegio dell'Autorità, con il presidente Pasquale Stanzione, la vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni, i componenti Guido Scorza e Agostino Ghiglia. In apertura il messaggio di saluto del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e l'introduzione del presidente di Ses Lino Morgante.
Uno degli interventi dedicati al tema dell'informazione - di cui hanno parlato i direttori responsabili della Gazzetta del Sud, Alessandro Notarstefano, e del Giornale di Sicilia, Marco Romano - è stato quello del giornalista Enzo Quaratino, consulente dell'Ansa e per vent'anni a capo della redazione Cronache Italiane dell'agenzia.
Quaratino, componente del Consiglio nazionale di Disciplina dell'Ordine dei Giornalisti, ha delineato il quadro normativo entro il quale deve comunque configurarsi l'esercizio di un diritto, come quello di cronaca, sacrosanto - di rango costituzionale, nel dettato dell'art. 21 - ma non assoluto, e dunque da contemperare con gli altri diritti della persona, innanzitutto per l'appunto quello alla tutela della dignità e riservatezza. Spazio anche al necessario approfondimento sul versante tecnologico, con l'incidenza in particolare dell'intelligenza artificiale generativa sul lavoro giornalistico.
Le norme di riferimento
Il giornalista, sul palco del Privacy Tour, ha dunque richiamato le norme europee in materia di protezione dei dati personali; il codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica; il Testo unico dei doveri del giornalista e gli allegati, a cominciare dalla nuova carta di Treviso sui minori. L'obiettivo, da lui ribadito, è quello di "evitare di diffondere senza alcuna cautela nomi e particolari delicati riguardanti responsabili e vittime di reati o persone direttamente o indirettamente coinvolte in fatti di cronaca". Massima dunque deve essere l'attenzione "all’essenzialità dell’informazione - declinando in maniera corretta le previsioni della storica sentenza-decalogo della Cassazione (verità, pertinenza e continenza) - e al rispetto della dignità della persona": ed è proprio questo che distingue - a beneficio di tutti i soggetti interessati - l'informazione professionale, soggetta a precisi doveri deontologici, da tutto ciò che soprattutto sul web e su canali social si affastella determinando una pericolosa spirale, tra infodemia e disintermediazione. "Gli errori - per fortuna infrequenti - non mancano - ha sottolineato Quaratino - ma continuiamo a farci guidare, oltre che dalle norme, anche dalle decisioni del Garante, la cui attività ha determinato indubitabilmente un miglioramento del rispetto delle regole essenziali".
La rassegna stampa delle “privacy news”
Quaratino ha poi citato tutta una serie di news riprese dai lanci dell'Agenzia Ansa, la prima agenzia informativa italiana, inerenti la tematica della tutela dei dati personali e dell'intelligenza artificiale. Ad esempio, con riferimento all’orientamento sessuale, l'Autorità ha sanzionato per 200mila euro un sito di incontri, per avere violato il trattamento dei dati di circa 1 milione di iscritti. Ha inoltre aperto una istruttoria sui droni a casa Elkann, sottolineando che "anche nell'esercizio della attività giornalistica, va tenuto conto delle disposizioni in materia di protezione dati personali, che prescrivono il
rispetto dei principi di liceità , correttezza e trasparenza nella raccolta di dati e vietano un uso non corretto di tecniche invasive".
Tra i casi sanzionati, anche quello del medico che lasciava le ricette per i suoi
pazienti in un contenitore posto sul muro esterno dello studio, senza neppure proteggerle con buste chiuse. In questo modo, chiunque poteva liberamente aprire il contenitore e conoscere il contenuto delle prescrizioni. Per questo motivo è scattata la multa del Garante per la protezione dei dati personali per 20.000 euro. Il Garante Privacy ha poi varato un codice di condotta per le agenzie di lavoro: "Vietato "spiare" gli account personali - ha ricostruito l'Ansa - svolgere indagini sulle opinioni politiche, religiose o sindacali dei lavoratori o effettuare preselezioni sulla base di informazioni che riguardano stato matrimoniale, gravidanza, handicap, neanche con il consenso dei candidati. Sono alcune delle "buone prassi" a cui si impegnano di aderire le agenzie per il lavoro". Quaratino ha poi ricordato il via libera del Garante allo schema di decreto del Ministero della Giustizia riguardante i requisiti tecnici per la gestione dei dati personali raccolti dalle infrastrutture digitali centralizzate per le intercettazioni. L'Autorità ha però chiesto che venissero "implementate ulteriori misure a tutela delle persone coinvolte nelle attività di captazione". Il report di Quaratino ha poi toccato uno dei passaggi più delicati della comunicazione giornalistica, relativo alle notizie su provvedimenti restrittivi della libertà personale, tra le foto dell'arresto di Enzo Tortora e quello di Messina Denaro, l'esperto ha ricostruito l’evoluzione della fattispecie ricordato che oggi esistono "regole più severe".
Privacy e IA alla sfida delle regole
"Il tema della tutela della privacy impatta significativamente anche sul tema dell’intelligenza artificiale, la cui evoluzione sta sempre più interessando tanto la sfera giuridica quanto quella editoriale: l’obiettivo è in primis evitare che l’elaborazione degli algoritmi generi della fake news", ha poi aggiunto riepilogando alcune notizie significative diffuse dall’ANSA sul tema dell’AI.
Tra esse senz'altro, la citazione di un discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Penso che sia utile riflettere sul filo che lega eventi diversi. Sarebbe un errore tenerli del tutto distinti o considerarli soltanto come la coincidenza di sfortunate contingenze: vanno invece, valutati nel loro insieme ed esaminati con altri fattori, a partire dal prepotente avvento delle nuove tecnologie, tra cui spicca l'enorme potenziale dell'intelligenza artificiale"; e poi il riferimento a un monito di Papa Francesco: "Il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana". Spazio poi a positivi impieghi dell'IA, come la ricerca dell'Università di Perugia nello studio dell'Alzheimer, con l'obiettivo di creare un modello di malattia per aiutare i medici, o la possibilità di leggere vetrini di biopsie in tempo reale, cui stanno lavorando Università di Milano e di Venezia; o ancora l'ipotesi di impiego dell'Ia nel calcio per suggerimenti tattici. Ma inevitabile accennare anche agli enormi rischi della tecnologia nelle mani sbagliate. "Le mafie sono molto avanti dal punto di vista tecnologico: noi abbiamo scoperto organizzazioni criminali capaci di costruirsi nuove piattaforme, tipo whatsapp, con telefonini che costano 3.500 euro e durano sei mesi" ha dichiarato, ripreso dall'Ansa, Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, rispondendo ad una domanda sull'intelligenza artificiale di un'alunna con cui ha dialogato in uno dei tanti incontri con i giovani.
Algoritmi da “addestrare”: i provvedimenti del Garante
Quaratino ha poi ricordato che il Garante per la protezione dei dati personali "ha avviato una indagine conoscitiva sui siti internet pubblici e privati per verificare l'adozione di idonee misure di sicurezza adeguate ad impedire la raccolta massiva (webscraping) di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale da parte di soggetti terzi" e che aveva deciso lo stop "a ChatGPT finche' non rispettera' la disciplina privacy", disponendo "con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la societa' statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma", aprendo contestualmente un'istruttoria. OpenAI, la societa' che gestisce ChatGPT, fece poi "pervenire una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell'Autorita'" spiegando di aver messo "a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l'esercizio dei loro diritti". Alla luce di questi miglioramenti è stata resa nuovamente accessibile ChatGPT in Italia.
L’Ai Act in Europa: la “madre” di tutte le notizie
Ampio spazio poi alla "madre di tutte le notizie" sull'Ia, battuta dall'Ansa il mese scorso: "Via libera dell'Eurocamera all'Ai Act, ovvero all'impianto di norme europee
sull'Intelligenza Artificiale. L'approvazione del testo in plenaria è arrivata ad ampia maggioranza: i voti favorevoli sono stati 523, i contrari 46 e gli astenuti 49. L'Ue è la prima al mondo a dotarsi di regole sull'Intelligenza artificiale". Si tratta - ha chiarito il giornalista - di un'iniziativa legislativa “faro, avviata al fine "di istituire regole armonizzate per migliorare il funzionamento del mercato interno e promuovere lo sviluppo, l'uso e l'adozione di sistemi di intelligenza artificiale che siano sicuri, etici e rispettosi dei diritti fondamentali e dei valori dell’UE".
L’Ia nel giornalismo: da usare senza farsi usare
"Nel campo dell'editoria - ha ribadito il giornalista durante il Privacy Tour - è innegabile che se da un lato c'è l'enorme potenziale dell'intelligenza artificiale come strumento per la raccolta, l’analisi, la produzione e la distribuzione delle notizie, dall'altro lato la capacità dell’intelligenza artificiale di creare contenuti può essere sfruttata per produrre e distribuire notizie false o manipolate con una velocità mai vista prima d’ora. Si impone, dunque, la necessità di definire metodi e strategie per gestire le minacce oltre che le opportunità".
"Oggi - ha sottolineato - l’idea predominante è che, nel settore giornalistico, l’intelligenza artificiale debba essere considerata quale strumento a supporto del lavoro delle redazioni e non un suo surrogato, assicurando sempre la supervisione umana". L'Ia quindi "può aiutare gli editori ad offrire contenuti più adatti alle preferenze e ai bisogni dei singoli utenti, aumentandone la soddisfazione, la fidelizzazione; può essere utilizzata per creare contenuti originali e innovativi e nuovi formati multimediali, nonché per generare foto e video da testi; può rendere più efficienti i processi e liberare i giornalisti dalle attività più ripetitive, consentendo loro di concentrarsi su attività più creative".
Il giornalista ha quindi parlato delle modalità con cui l'agenzia procede alla rimozione dei contenuti digitali per dare attuazione al cosiddetto "diritto all'oblio" e ha presentato ANSAcheck, "il nuovo sistema di certificazione delle notizie tramite tecnologia Blockchain scelto da ANSA per controllare al meglio il flusso delle sue notizie, in modo che non possano essere utilizzate o divulgate in maniera poco veritiera e inappropriata, garantendo al lettore la massima qualità e affidabilità della fonte".
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