
Un sondaggio nella chat di classe. Quesito: chi fra tre vittime di femminicidio meritava di più di essere uccisa. È l’agghiacciante idea di un gruppo di ragazzini veneti, rimbalzata tra media e web nello sconcerto generale, a pochi giorni dall’incontro tra Gino Cecchettin e lo studente che aveva inneggiato all’assassino di sua figlia Giulia. E purtroppo è lecito pensare che si tratti solo di una infinitesima parte, venuta casualmente a galla, di ciò che poi realmente circola nel privato delle conversazioni adolescenziali.
Resta solo una cosa da fare: non demordere, e non pensare alle migliaia di giovani che non si riescono a raggiungere, ma a quelli - anche solo poche centinaia, o decine - che recepiscono il contenuto delle innumerevoli attività svolte per promuovere tra ragazze e ragazzi i temi del rispetto, della parità, del contrasto alla violenza. Proprio tra i banchi, proprio lì dove gli stereotipi e gli squilibri di genere cominciano ad avvelenare i rapporti interpersonali.
Un’azione potente, che l’istituzione scolastica si è saldamente intestata: «Ilaria Sula e Sara Campanella vittime, ancora una volta, di ragazzi incapaci di gestire un rifiuto. Serve una grande mobilitazione delle coscienze per educare al rispetto verso le donne. La scuola è impegnata a fare la sua parte. Abbiamo previsto per la prima volta, nelle linee guida sulla Educazione civica, l’educazione al rispetto e a relazioni corrette come specifico obiettivo di apprendimento, che deve interessare ogni disciplina. Ora è necessario che le scuole si attivino e siano nel contempo messe nelle condizioni di realizzare al meglio gli obiettivi previsti. Proprio per questo abbiamo deciso di avviare con Indire un piano strategico di supporto» ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara, in occasione della presentazione del Progetto per le scuole elaborato da Indire su incarico del Mim.
Ne parliamo con il prof. Francesco Manfredi, dallo scorso febbraio presidente dell’Istituto di documentazione e ricerca. «I recenti interventi del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara - afferma - confermano la volontà di restituire il necessario rispetto e prestigio alla scuola italiana e ai nostri docenti e di precisare una prospettiva educativa che orienti i giovani verso comportamenti coerenti con i valori di riferimento sia della scuola che della società nel suo complesso».
«Tale processo di riforma si può descrivere con le parole “includere”, “facilitare”, “rispettare”, “premiare”. Per includere s’intende la volontà di proporre un sistema in cui ogni persona si senta a pieno titolo accolta e accettata e non esclusa o insicura. Per facilitare s’intende la volontà di rendere più facile la messa a fuoco dei comportamenti non consoni e il superamento del senso di colpa o di frustrazione grazie all’attivazione di azioni di riscatto. Per rispettare si intende la fermezza con cui si chiede il rispetto della figura e del ruolo dei docenti, nelle dinamiche relazionali con essi ma anche con i compagni. Per premiare s’intende l’utilizzo di rinforzi positivi per chi si comporta correttamente, ma anche di rinforzi negativi, come il lavoro socialmente utile e “più scuola”, al posto delle punizioni».
«Al fianco di questa forte azione normativa - prosegue Manfredi - il ministro Valditara ha manifestato alcuni mesi fa anche l’intenzione di promuovere un fronte coeso e una progettualità condivisi, con un focus specifico sulla parità di genere. A partire da tale premessa, si è avviato un percorso virtuoso che vede oggi coinvolte associazioni e professionisti del settore, affiancati da un’attività di progettazione dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Non s’intende sostituire il ruolo educativo primario della famiglia, bensì supportare le istituzioni scolastiche nella definizione di percorsi strutturati. L’obiettivo è coinvolgere la comunità scolastica e la società civile, affinché diventino “sentinelle” nei confronti dei fenomeni critici, che caratterizzano alcune dinamiche relazionali giovanili e non solo».
L'augurio e l'auspicio: il saluto della GDS Academy
È dunque con questo auspicio di speranza e partecipazione, anche da noi sostenuto, che - ringraziando gli Uffici scolastici regionali e provinciali, le scuole calabresi e siciliane, con studentesse, studenti, dirigenti e docenti - concludiamo la sesta stagione 2024-2025 della GDS Academy di Società Editrice Sud. Ci salutiamo con il volto sorridente di Sara, che ci è stata violentemente strappata e che rivedremo solo nei ricordi, ma che ci accompagnerà sempre, per onorarne la memoria guidandoci all’impegno condiviso, nel nostro cammino di consapevolezza e responsabilità.
Obiettivi e macroaree: formazione e azioni strutturate di Giovanna Bergantin
Percorsi educativi, attività pluridisciplinari, progetti mirati e metodologie laboratoriali con docenti referenti formati. Così il MIM subito dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, aveva deciso di intervenire per educare alle relazioni nella scuola e contrastare ogni forma di violenza.
In seguito, il dicastero ha rafforzato il suo impegno firmando l’intesa con la Fondazione intitolata alla studentessa, che sta mettendo a punto per il prossimo anno i corsi di formazione. Per attuare gli obiettivi previsti il MIM ha avviato con Indire un piano strategico di supporto alle scuole partendo da un processo di autovalutazione dei bisogni. L'istituto strutturerà i percorsi di formazione continua per docenti, dirigenti e tra pari, in modo che gli istituti scolastici possano condividere buone pratiche e diffondere modelli educativi innovativi.
Il progetto, come specifica il presidente Indire Francesco Manfredi, si articola in tre macro-azioni integrate: la formazione e l’accompagnamento del personale scolastico, con un’attenzione particolare rivolta a dirigenti e docenti, per una sistematica integrazione dell’educazione alla parità di genere e al rispetto all’interno dell’offerta formativa e in tutti gli ambiti della vita scolastica; le iniziative rivolte a studentesse e studenti, basate su metodologie partecipative e sull’ascolto attivo; l’istituzione di un Osservatorio permanente, finalizzato a fornire indicazioni utili e a sistematizzare e condividere buone pratiche.
Lotta sistematica contro discriminazioni e stereotipi
Obiettivi generali del piano sviluppato da Indire sono: rafforzare il ruolo della scuola nel combattere discriminazioni e stereotipi, educando al rispetto delle donne e alla parità di genere, in linea con il dettato costituzionale, per costruire una società più giusta e inclusiva; passare da un intervento di carattere episodico ad un processo incrementale e coordinato di radicamento del tema nelle politiche educative.
Obiettivi specifici: dar voce alla scuola, mettendo a sistema e condividendo azioni e buone pratiche; rendere studentesse e studenti protagonisti attivi del cambiamento; creare comunità di pratiche, sia a livello di scuola e docenti, che di studenti; rafforzare la connessione tra scuola e territorio; monitorare le azioni realizzate, in prospettiva diacronica, anche attraverso studi longitudinali.
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