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Mattarella: "Non mercanteggiare sul bilancio dell'Unione Europea"

Sergio Mattarella a Riga

«L'Italia è un contributore attivo dell’Unione. Ma mi sono sempre rifiutato di considerare questi rapporti sul piano del dare e avere, anche perché i benefici
dell’integrazione non sono quasi mai monetizzabili interamente. Non è attraverso il calcolo contabile che si definisce il vantaggio che l’Unione assicura a tutti i suoi componenti». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Riga, in Lettonia, alla seconda giornata della XIV riunione del Gruppo Arraiolos, il vertice informale dei Capi di Stato non esecutivi dell’Unione Europea.

«Il rischio è quello di mettersi a mercanteggiare fra di noi, fra i nostri Paesi, sui rapporti contabili».

Il senso del processo di integrazione europea iniziato nel 1950 "era quello di abbandonare il passato mettendo insieme e in comune il futuro degli europei. Questo è messo oggi in discussione e in crisi", ha detto Mattarella.

"Ora noi dobbiamo far comprendere in maniera palese ed evidente alle nostre pubbliche opinioni e ai nostri concittadini che anche le realtà attuali, il mercato unico, lo spazio Schengen, l’unione monetaria, rispondono a questo stesso spirito, lo stesso obiettivo, mettere in comune il futuro degli europei - ha aggiunto Mattarella - E’ una ragione così vasta, se si raffronta con il passato, che non c'è movimento che possa mettere in discussione questo valore storico. Però va fatto comprendere con maggiore efficacia e con maggiore capacità".

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