Lunedì 23 Dicembre 2024

Test di Medicina, il ministro Grillo: "Va rivista la modalità di selezione"

Il ministro della Salute Giulia Grillo

Il test d’ingresso a Medicina? «Come è concepita oggi la norma non è meritocratica. Va rivista la modalità di selezione», dice la ministra della Salute, Giulia Grillo, in un’intervista su Mattino e Messaggero, spiegando che ci si potrebbe ispirare al modello francese, «dove non c'è il numero chiuso all’inizio, con libero accesso al primo anno, e poi una selezione molto serrata per verificare chi è in grado di andare avanti. Ci sono pro e contro ma è meglio del sistema attuale». Sul post laurea, invece, «partiremo dal calcolo del fabbisogno per essere sicuri di non restare senza medici e magari importarli dall’estero. Così come non è giusto esportare medici e infermieri formati nei nostri Atenei». Rispondendo poi a una domanda sulla carenza di medici specialisti nei pronto soccorso, spiega che «per tamponare la situazione stiamo lavorando a una misura urgente che consenta a chi ha maturato un’adeguata esperienza nell’area dell’emergenza, anche con contratti precari ma senza specializzazione, e che lavora da tempo nei pronto soccorso di accedere ai concorsi che spesso registrano pochissime adesioni. Poi metteremo mano a una più ampia riforma di medio termine dell’intero capitolo della formazione dei medici». Formazione pre o post laurea? «Di entrambe - risponde -. Ma bisogna procedere con ordine e fare riforme serie». «Guardo all’Europa - aggiunge -. Il sistema delle borse di studio che vige oggi in Italia è unico in Europa. Nei Paesi più avanzati esistono percorsi di formazione e lavoro in cui il medico laureato accreditato entra a lavorare negli ospedali». «Bene la proposta del ministro Grillo, via il numero chiuso per gli studenti di Medicina e più spazio (e soldi) per le specializzazioni. Non è possibile che migliaia di ragazzi italiani debbano scappare all’estero per studiare, specializzarsi e cominciare a lavorare in ospedale». Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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