Europee, rivoluzione in Forza Italia: gli azzurri cambiano nome e simbolo: nasce "Altra Italia"
Un nuovo simbolo e un nuovo nome. L’operazione rilancio per Forza Italia passa anche da questi accorgimenti. Per rilanciarsi, il partito di Silvio Berlusconi si allarga ad altre forze politiche e alla società civile. Obiettivo: provare a svincolarsi dall’Opa lanciata da tempo dalla Lega di Matteo Salvini. Il nuovo soggetto sarà in campo alle Europee della prossima primavera. La lista si chiamerà “Altra Italia” e avrà una nuova veste grafica, che comprenderà il logo del partito con il tricolore del 1994, ma anche il simbolo del Ppe, così da provare ad attrarre tutto quel mondo che non si riconosce nei sovranisti ma nemmeno nel Pse a cui aderisce il Pd. Nei giorni scorsi nella sede di San Lorenzo in Lucina è stata messo a punto il percorso verso la nascita del nuovo soggetto. All’operazione di queste settimane sta lavorando con molta dedizione il vicepresidente degli azzurri Antonio Tajani: «Già l'Udc sarà in lista con noi e avremo altre forze politiche, altri movimenti. Stiamo creando una sorta di Consulta dei movimenti, che saranno vicini a noi e ciò porterà sicuramente ad un rinnovamento di FI anche nel simbolo». Il collante che terrà insieme queste forze sarà in primo luogo l’opposizione al governo gialloverde e l’essere alternativi al nuovo Pd che verrà fuori dal congresso in programma a marzo. Insomma, sarà un’Altra Italia di lotta e piazza, con iniziative su tutto il territorio nazionale e una mobilitazione costante. Il primo assaggio di questa nuova impostazione si avrà a Roma il 7 dicembre, quando all’Hotel Ergife sarà di scena Silvio Berlusconi per chiudere una grande manifestazione promossa da Forza Italia. «Contromanovra, ti aspettiamo», recita il volantino virtuale messo in circolo sui social. La mobilitazione azzurra anticipa di un giorno quella di Salvini, che l'8 dicembre ha convocato fedelissimi e militanti del Carroccio in piazza del Popolo, al motto di: «Prima gli italiani». In ogni caso, nel nuovo soggetto, oltre all’Udc, potrebbero confluire il movimento guidato da Raffaele Fitto, i riformisti di Stefano Parisi e Stefano Caldoro, il Nuovo Psi, Idea di Gaetano Quagliariello e perfino la Südtiroler Volkspartei. E poi le liste civiche territoriali vicine al centrodestra. Una galassia composita, teoricamente in grado di portare acqua al mulino di una Forza Italia da tempo in emorragia di consensi. Quanto alle candidature, il cartello esposto fuori dalla sede berlusconiana è quella di “work in progress”. Appare però certo che alla fine i dirigenti calabresi lanceranno un loro candidato. L’Udc, invece, potrebbe riproporre Lorenzo Cesa, segretario nazionale della formazione centrista, che nel 2014 proprio a queste latitudini ha trovato i consensi decisivi per conquistare un seggio a Bruxelles. È evidente come una buona tenuta di questo cartello alle Europee rappresenti il migliore viatico per sperare in una vittoria alle Regionali. Su questo versante Forza Italia è intenzionata a recitare un ruolo di primo piano. Non solo esprimendo il candidato a governatore (Mario Occhiuto scalpita ma ancora serve il pass degli alleati), ma riaffermando una leadership ridimensionata dalle elezioni del 4 marzo scorso. Sui territori, intanto, l’Altra Italia inizia a mettere radici. Ieri il senatore Marco Siclari, ha incontrato numerosi tra amministratori, militanti e rappresentanti delle forze civiche a Gioiosa Jonica, per un confronto sul nuovo progetto. «In questo momento storico, forti dell’esperienza politica maturata in 25 anni da parte dei moderati in Italia - spiega Siclari - ci siamo resi conto di quanto sia importante l'inclusione, per andare uniti alle elezioni nazionali e regionali, convinti che, solo la grande famiglia del centrodestra, con l’area moderata più forte e presente, può aiutare l’intero Paese e la nostra regione a superare le grandi emergenze che vanno dalla disoccupazione alla sanità».