"È sempre più forte il coro delle voci sui rischi di stagnazione o finanche di recessione per il 2019. Rischi reali e sempre più intensi, largamente condivisi nell’eurozona. Ma la risposta invocata, ossia la resa alle
richieste di Bruxelles e alle regole del Fiscal Compact, aggraverebbe la prospettiva. L’alternativa non è andare avanti senza correzioni alla manovra, l’alternativa per fare compromesso con Bruxelles e soprattutto con i cosiddetti mercati è rianimare la nostra economia. Quindi, confermare il tetto di deficit al 2,4% del Pil concentrando lo spazio di extra-deficit in investimenti pubblici, in piccole opere, in particolare nel
disperato Mezzogiorno".
Lo afferma il deputato di LeU Stefano Fassina, componente della commissione Bilancio di Montecitorio.
"Purtroppo, prosegue Fassina, il Governo sembra arrivato al 'momento Tsipras': una ritirata che lascia sul campo, oltre a una sconfitta politica, le pesanti conseguente dell’aumento dello spread senza gli effetti espansivi possibili con l'innalzamento degli investimenti delle pubbliche amministrazioni. Un capolavoro di improvvisazione e miopia elettorale», conclude Fassina.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia