Stato e Regione siciliana hanno raggiunto un accordo in materia di finanza pubblica che, tra maggiori entrate, minori spese e spalmatura negli anni di oneri, vale oltre due miliardi di euro. Il contributo della Regione al risanamento della finanza pubblica scende dagli attuali 1,3 miliardi di euro a un miliardo l'anno, con un risparmio di 900 milioni nel triennio. Altri 540 milioni, divisi in 7 anni, arriveranno per la manutenzione straordinaria di strade e scuole per le ex Province, oggi Città metropolitane e Liberi consorzi di comuni. Altri 360 milioni in tre anni saranno recuperati dal gettito dell'imposta di bollo e dalla possibilità di spalmare in trent'anni, anziché in tre, il disavanzo finora accumulato.
Di contro, la Regione si è impegnata ad aumentare del 2% annuo, fino al 2025, la spesa per investimenti. Apprezzamento è stato espresso dal presidente della Regione Nello Musumeci, che ha sottoscritto l'accordo con il ministro Giovanni Tria. L'accordo prevede anche di aggiornare, entro il 30 settembre 2019, le norme di attuazione (risalenti a oltre cinquanta anni fa) dello Statuto siciliano in materia finanziaria. Entro il prossimo anno il governo centrale si è impegnato a trovare adeguate soluzioni per il sostegno alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi di comuni dell'Isola.
"Finalmente la Sicilia, dopo anni di immobilismo, stringe un accordo storico con lo Stato che le restituirà la dignità perduta", dice il sottosegretario all'Economia, Alessio Villarosa, del MoVimento 5 Stelle, che ringrazia la giunta regionale e in particolare l'assessore Gaetano Armao. La delegazione dei parlamentari del M5S eletti in Sicilia, sottolinea che "da quando ci siamo insediati, la nostra prima preoccupazione è stata quella di invertire la tendenza, tristemente consolidata dalla vecchia politica, di utilizzare la Sicilia come granaio di voti per poi disinteressarsi delle sue problematiche. Il nostro obiettivo è che la Sicilia possa rilanciarsi e questo accordo pone le basi perché ciò accada"
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia