"La Legge di bilancio 2019 al comma 687 mette a rischio l'istituto della contrattazione collettiva per i lavoratori della dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del Servizio Nazionale Sanitario". La denuncia arriva dal segretario generale del Sindacato dei Medici italiani (Smi) Pina Onotri.
Su questo argomento lo Smi ha chiesto un incontro urgente alla presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Maria Lucia Lorefice e al Ministro della Salute Giulia Grillo.
"Con questa legge - spiega Onotri - si vuole modificare un contratto collettivo, già sottoscritto dai sindacati della dirigenza sanitaria, esautorando le rappresentanze sindacali e, ancor più grave, si mette in discussione il prossimo rinnovo contrattuale per centocinquantamila medici e dirigenti sanitari".
"Non è possibile stabilire per legge una modifica di un accordo quadro già concluso - afferma - in questo modo non si prendono in considerazione gli elementi fondanti della contrattazione collettiva, così come si è sviluppata in questi anni nel nostro Paese. Il diritto del lavoro prevede il consenso delle parti sociali per quanto riguarda la stipula di nuovi contratti, mentre il comma 687, la norma nella legge di bilancio 2019 stabilisce con il blocco che non si debba tenere conto nella contrattazione collettiva e della funzione dei sindacati del settore: siamo al Medioevo dei diritti sociali".
Il segretario generale afferma che non saranno colpi di mano che costringeranno la dirigenza dell'area sanitaria del Ssn a subire il rischio di un blocco del rinnovo dei propri contratti, fermi da oltre dieci anni.
"Lo Smi si opporrà a questa svolta antidemocratica contro i lavoratori e allo svilimento del ruolo del sindacato. Si convochi subito, invece, l'avvio della discussione per il rinnovo del contratto 2019. Lo richiedono i lavoratori, lo prevede la democrazia", conclude.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia