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Rogo a San Ferdinando, Salvini: sgombereremo la baraccopoli

Matteo Salvini, vice premier e ministro dell'Interno

"Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini non usa mezzi termini a poche ore dal nuovo rogo in cui è rimasto ucciso Al Ba Moussa, il giovane senegalese di 29 anni.

"L'avevamo promesso e lo faremo - dice Salvini -, illegalità e degrado provocano tragedie come quella di poche ore fa (un incendio con una vittima). Per gli extracomunitari di San Ferdinando con protezione internazionale, avevamo messo a disposizione 133 posti nei progetti Sprar".

E ancora: "Hanno aderito solo in otto (otto!), tutti del Mali. E anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalità".

Intanto sono stati spostati nella nuova tendopoli, gestita dal Comune di San Ferdinando e posta a poche centinaia di metri dalla baraccopoli, la quindicina di migranti rimasti senza tetto dopo l'incendio della notte scorsa. La decisione è stata presa nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto Michele di Bari e svoltasi nel Comune di San Ferdinando.

Al Comitato hanno partecipato il questore Raffaele Grassi, il comandante provinciale della guardia di finanza Flavio Urbani, il vice comandante dei carabinieri Stefano Romano, il sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi, il rappresentante dei vigili del fuoco Carmelo Triolo.

Nel corso dell'incontro, è riferito in una nota, "sono stati affrontati i vari aspetti volti a consentire il superamento di questa situazione di precarietà e di pericolo per l'incolumità delle persone e sono state disposte le necessarie attività per la sistemazione alloggiativa dei migranti".

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