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Dal nodo Regioni agli emendamenti, settimana clou per il reddito di cittadinanza

Settimana decisiva per il reddito di cittadinanza, con il nodo centrale dei 'navigator' oggetto di un confronto serrato con le Regioni, e con il voto in commissione sugli emendamenti in vista della chiusura, attesa giovedì. Già lunedì una Conferenza delle Regioni straordinaria attende dal Governo l’impianto complessivo del reddito di cittadinanza, poi martedì mattina è prevista la Conferenza unificata che riunirà gli Enti locali insieme al Governo e dove le Regioni dovranno esprimere un’intesa sulle materie concorrenti come le Politiche attive del lavoro, la Formazione professionale e la gestione dei centri per l’impiego.

Nodo centrale, la selezione dei 6.000 'navigator': c'è, pubblicato da Anpal Servizi, il bando per chi dovrà gestire la selezione, che avverrà attraverso un test, con una prova scritta per 60mila candidati da tenersi a Roma. Ma manca il bando per il reclutamento dei navigator con i requisiti previsti per chi intende partecipare alla selezione e con i chiarimenti sul tipo di contratto e il compenso: è necessario il parere delle Regioni che gestiscono i centri per l’impiego.

Il presidente della conferenza Stato-regioni e presidente della Liguria, Giovanni Toti ha spiegato venerdì che «non è arrivato alcun documento su cui dare il parere, aspettiamo di conoscere quali saranno le determinazioni del governo, c'era durante l’ultima trattativa anche incertezza sul numero dei navigator. Chiederemo un rinvio del parere sul reddito di cittadinanza. Di Maio ci deve dire cosa vuole fare».

Un atteggiamento - quello delle Regioni - che «appare strumentale» è stata la replica del ministero del Lavoro: «lo scorso venerdì è stato consegnato un emendamento che provava a mediare le diverse posizioni. La risposta pervenuta è stata un emendamento che cancellava completamente la proposta governativa». Altra partita fondamentale è quella degli emendamenti al 'Decretone': a partire da quelli del governo, dove il ruolo di protagonista dovrebbe giocarlo l’intesa ancora da sancire sui navigator, appunto.

Il governo punta a presentare le ultime modifiche entro giovedì. Dopo non ci sarebbe tempo per il voto in aula a Montecitorio e poi il ritorno a Palazzo Madama. Altre modifiche potrebbero arrivare dalle proposte di emendamento dei parlamentari di maggioranza. Sono una cinquantina (su un totale di oltre 800) le modifiche avanzate da M5s e Lega: da quelli, di matrice leghista, per cercare di allargare le maglie del reddito e della pensione di cittadinanza alle famiglie con disabili e a quelle con tanti figli, alla proposta che punta a eliminate il tetto dei 45 anni per il riscatto agevolato e quella per dare un sostegno più robusto (15% in più) agli studenti fuori sede.

Fino al desiderio del M5s di riscrivere il capitolo legato agli incentivi per i datori di lavoro che assumono beneficiari del Reddito: l’obiettivo sarebbe quello di estendere il bonus anche a chi stabilizza i precari o trasforma i part-time in contratti a tempo pieno indeterminato. Molte proposte che si scontrano con il solito vecchio nodo, quello delle risorse limitate per garantire una copertura finanziaria.

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