Una petizione sottoscritta già da 100 mila firme e quattro proposte di legge (una targata M5s, tre di Forza Italia) presentate in Parlamento, di cui una all’esame della commissione Giustizia del Senato: l’iter è partito oggi e sarà stabilito un fitto calendario di audizioni.
Il reato di revenge porn, riconosciuto in Germania, Israele e Regno Unito, e in trentaquattro Stati degli Usa, potrebbe a breve essere introdotto anche nell’ordinamento giuridico italiano. A portare alla ribalta la necessità di una legge ad hoc sulla diffusione di immagini e video privati è stata la vicenda che ha coinvolto la deputata M5s Giulia Sarti, dimessasi dalla presidenza della commissione Giustizia della Camera e autosospesa dal Movimento a seguito del suo coinvolgimento nel 'caso Rimborsopolì e, nelle ultime ore, vittima della diffusione su diverse chat di alcune foto dal contenuto privato.
L’iniziativa legislativa in Parlamento prende il via lo scorso 2 luglio, quando la deputata FI Sandra Savino presenta la proposta di legge «Introduzione dell’articolo 612-ter del codice penale, concernente il reato di diffusione di immagini e video sessualmente espliciti», assegnata alla commissione Giustizia della Camera il 29 ottobre del 2018, ma il cui esame non è ancora stato avviato.
A fine novembre 2018 viene invece lanciata la petizione su change.org per una legge sul revenge porn, ovvero la pubblicazione di foto o video intimi e privati senza il consenso della persona interessata. A chiedere il provvedimento legislativo alcune associazioni, tra cui 'Insieme in Retè, 'Sentinellì e 'Bossy'. Tra le sostenitrici dell’iniziativa l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, protagonista di una conferenza stampa e al lavoro su una proposta normativa sulla falsa riga della legge tedesca: in Germania sono proprio le piattaforme a dover cancellare entro 24 ore i contenuti illeciti, pena una multa salatissima.
La seconda proposta di legge è a prima firma del deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami, presentata lo scorso 9 gennaio ma non ancora assegnata alla commissione competente. Il titolo del testo recita: «Introduzione dell’articolo 612-ter del codice penale, concernente il reato di diffusione di immagini di carattere sessuale».
C'è poi il ddl a prima firma della pentastellata Elvira Lucia Evangelista, presentata il 19 febbraio e assegnata alla commissione Giustizia il 5 marzo: proprio oggi è stato avviato l’iter in commissione e non è escluso che al testo della senatrice M5s siano abbinate le altre proposte.
Infine, ultimo in ordine di tempo, il ddl del senatore azzurro Enrico Aimi, presentato il 12 marzo e assegnato il 14 marzo alla commissione Giustizia, dal titolo «Introduzione dell’articolo 612-ter del codice penale, concernente il reato di diffusione illecita di immagini di carattere sessuale».
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