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Targhe personalizzate anche in Italia, il Ministero delle Infrastrutture detta le regole

Al cinema si ricordano 'Outatime' sulla De Lorean di Ritorno al futuro e 'Ecto-1' della macchina dei Ghostbusters. Negli Usa ci si può imbattere in targhe di ogni genere da 'Iamlate' al motto obamiano 'Ys u can'. In Inghilterra persino i reali hanno ceduto alla targa personalizzata, con il 'Ju5t Wed' sull'auto usata da William e Kate nel giorno del loro matrimonio. Forse non si potrà arrivare a tanto, ma anche in Italia si sta ragionando sulla possibilità di introdurre la targa personalizzata per le auto.

L'ipotesi è allo studio del Ministero delle infrastrutture e trasporti all'interno della strategia complessiva in materia di circolazione stradale. L'indicazione arriva da una nota a piè pagina del Programma nazionale di riforma (Pnr) allegato al Def, che indica oltre al contrasto al fenomeno dell'esterovestizione delle targhe e al lavoro per favorire la portabilità delle targhe anche appunto "la cosiddetta targa 'personalizzata'". "È intenzione del Mit - si legge nel documento - dettare regole puntuali per consentire, nel rispetto delle codificazioni alfanumeriche esistenti, l'emissione di targhe connotate da sequenze di elementi personalizzanti anche al fine di incentivarne la portabilità".

Il tema delle targhe è da mesi al centro dell'attività del Mit. Per primo è stato preso di mira il fenomeno dell'esterovestizione delle targhe, ovvero la circolazione in Italia di veicoli con targa straniera, un modo per eludere il fisco, non pagando né bollo né assicurazione e quindi nemmeno eventuali multe: con la modifica dell'articolo 93 del codice della strada si è posto fine a questo fenomeno ed è stato vietato a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre 60 giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all'estero. Si sta poi lavorando per chiudere il percorso della portabilità della targa: la targa personale in Italia esiste già da quasi un decennio, ovvero dalla riforma del Codice della Strada del 2010, ma allora non se ne è fatto niente, in attesa di un regolamento attuativo che non è mai arrivato.

Ora si sta operando per dare attuazione all'articolo 100, comma 3-bis, del codice. La personalizzazione della targa consentirebbe all'Italia di allinearsi ad una pratica già possibile in molti paesi. A partire dagli Usa, che vantano 9,7 milioni di veicoli con una targa personalizzata (chiamate 'vanity plates'): lo Stato dove se ne fanno di più è la Virginia, probabilmente per l'economicità della pratica, appena 10 dollari a fronte degli oltre 100 chiesti da Whashington DC. Anche in Germania, con una sovrattassa di circa 10 euro si può avere una targa personalizzata, scegliendo la coda alfanumerica dopo la sigla identificativa del circondario. Negli Emirati Arabi, dove le targhe normali hanno 5 numeri, si possono scegliere particolari combinazioni o meno di 5 numeri, ma ridurre i numeri comporta un esborso maggiore. In Australia, addirittura, lo Stato del Queensland ha da poco introdotto anche la possibilità di aggiungere un emoticon: le faccine per ora sono solo 5, e tutte sorridenti.

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