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Scintille Di Maio-Salvini: il M5S chiede le dimissioni, la Lega lo difende

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a Motta Sant'Anastasia

"Questo attaccamento alla poltrona non lo capisco. A Siri abbiamo chiesto un passo indietro. Continui a fare il senatore, non va mica per strada".

Il vicepremier e leader del M5S Luigi Di Maio non ci gira intorno e, in un'intervista al Corriere della Sera, incalza ancora l'alleato di governo e torna ad attaccare sul caso del sottosegretario leghista Armando Siri.

"Parliamo tanto di lotta ai delinquenti - aggiunge Di Maio - e quando un politico è indagato per corruzione stiamo zitti? Non funziona così. Certo che Conte dovrebbe spingerlo alle dimissioni. E lo farà, ne sono sicuro". Con un decreto? "Deciderà lui come".

Non si fa attendere la risposta, sempre a mezzo stampa, di Matteo Salvini: "Io non voglio fare polemica, nonostante tutto quel che mi è stato detto in queste ore ma mi chiedo se la mia stessa pazienza ce l'hanno ancora gli elettori che hanno voluto questo governo".

Quanto a Di Maio, "non l'ho sentito e non rispondo alle provocazioni". Sul caso Siri il ministro dell'Interno fa sapere: "Il presidente del Consiglio è libero di incontrare chi vuole. Io con Siri ho parlato, mi ha detto di essere tranquillo e tanto mi basta. Per me deve restare al suo posto".

Matteo Salvini è tornato a parlare del sottosegretario leghista stamattina, a margine di un'iniziativa elettorale a Motta Sant'Anastasia, in provincia di Catania, rispondendo ai giornalisti dopo che M5S è tornato a incalzarlo sui suoi legami con Arata: "Ho incontrato Arata soltanto una volta, quante volte lo devo dire. Occupiamoci di altro, pensiamo a lavorare tutti".

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