E alla quarta bozza sparirono i migranti dal decreto sicurezza bis. Gli uffici legislativi del Viminale hanno licenziato l’ultima versione del testo, dopo il braccio di ferro durato fino a notte in Consiglio dei ministri. Dal provvedimento sono stati cancellati i riferimenti ad interventi di soccorso di migranti, quando si introducono multe alle navi che violano le normative. Una decisione probabilmente legata alla volontà di rendere il provvedimento più digeribile al Quirinale ed anche all’Onu. La prima versione scritta dai tecnici del Viminale su input del ministro dell’Interno Matteo Salvini prevedeva addirittura la sanzione del pagamento di una somma da 3.500 a 5.500 euro per ogni migrante trasportato da una nave in modo illegale. Le bozze successive hanno ammorbidito le multe: da 10mila a 50mila euro nei confronti di comandante, armatore e proprietario della nave, tenuti ad attenersi alla «normativa internazionale, alle istruzioni operative emanate dalle autorità responsabili dell’area in cui ha luogo l’operazione di soccorso, ovvero alle indicazioni impartite dalle competenti autorità di bandiera». Nella bozza di oggi sparisce ogni riferimento al soccorso di migranti. Viene cancellata la parte che sottolinea la "straordinaria necessità ed urgenza di prevedere misure volte a contrastare prassi elusive dei dispositivi che governano l'individuazione dei siti di destinazione delle persone soccorse in mare». Il nuovo articolo 2 si limita a prevedere sanzioni di una somma da 10mila a 50mila euro a comandante «e, ove possibile, all’armatore ed al proprietario della nave» che viola il «divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane». Si applica anche la confisca dell’imbarcazione, con l'immediato sequestro cautelare. Altro punto limato è quello che mette in capo al ministero dell’Interno il potere di limitare o vietare l’ingresso di navi in acque territoriali per motivi di sicurezza pubblica, informando i ministeri di Trasporti e Difesa. Nella formulazione precedente si interveniva modificando il Codice della navigazione; ora si inserisce un comma al Testo unico sull'immigrazione. Il risultato è sempre quello di sottrarre una competenza che ora appartiene ai Trasporti. Restano sostanzialmente inalterati gli altri articoli: l'istituzione presso il ministero degli Esteri di un Fondo per i rimpatri con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2019 che può essere incrementata fino a 50 milioni annui; l’assunzione da parte del ministero di Giustizia di 800 unità di personale per eseguire le sentenze di condanna; l’inasprimento delle sanzioni contro chi aggredisce le forze dell’ordine; l’ampliamento della misura del Daspo nell’ambito del contrasto alla violenza negli stadi; il divieto per le società sportive di dare contributi e biglietti ai condannati anche in via non definitiva.