Mercoledì 25 Dicembre 2024

Migranti, Salvini: "Hanno il record di tubercolosi e scabbia"

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini

«A tutti è garantito il diritto alle cure, agli immigrati purtroppo il record di Tbc e scabbia». Lo dice il ministro dell’interno Matteo Salvini replicando al direttore di Pediatria d’urgenza del policlinico S.Orsola di Bologna che aveva parlato di effetti negativi del dl sicurezza sui minorenni immigrati e negato che il ritorno di alcune malattie come Tbc e scabbia sia legato agli sbarchi di migranti. «Ovviamente - sostiene Salvini - nessuna legge, in Italia, mette e metterà mai in discussione il diritto alle cure sanitarie per tutti, tantomeno ai minorenni. E il Decreto sicurezza è quindi citato a sproposito: gli stranieri con meno di 18 anni vanno subito in accoglienza e non possono nemmeno essere espulsi o affidati ad altri Paesi europei». Quanto al fatto che il ritorno di alcune malattie come Tbc e scabbia non sia legato all’immigrazione di massa ed agli sbarchi, secondo il ministro, «purtroppo l'Africa non ha le stesse condizioni igienico-sanitarie di casa nostra, e infatti solo nel 2017 l’Italia ha avuto circa 3.900 casi di tubercolosi, di cui oltre il 60% nella popolazione straniera». «Già in un rapporto del 2008 sulla tubercolosi in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute - prosegue Salvini -, si leggeva che "nonostante l'incidenza si sia ridotta negli ultimi anni, la popolazione immigrata ha ancora un rischio relativo di andare incontro a Tbc che è 10-15 volte superiore rispetto alla popolazione italiana"». «Spesso - aggiunge - gli immigrati sono anche più poveri della media: è anche per questo che abbiamo bloccato gli arrivi. Per anni ci siamo portati in casa gente che non aveva la possibilità di integrarsi, lavorare e vivere nel rispetto della legge e in condizioni dignitose. Questi sono i fatti, il resto è pura polemica politica. Buon lavoro a tutti i medici e pediatri, nella certezza che nessuno voglia falsare dati ed evidenze per fare battaglie politiche che poco c'entrano con la vita di ambulatori ed ospedali».

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