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Troppe polemiche: annullato il convegno di Dugin a Messina, sarà ospite a Reggio

Aleksandr Dugin

Il politologo Aleksandr Dugin, considerato l'ideologo di Putin, ha annullato il convegno previsto per domani a Messina. La decisione è maturata alla luce delle polemiche che hanno segnato l'organizzazione della tappa messinese e che che hanno creato tensioni nella città dello Stretto. Lo scrittore russo parlerà domani in un incontro a Reggio Calabria.

Inizialmente l'incontro con Dugin era previsto nei locali dell'Università di Messina ma tenuto conto anche delle numerose perplessità manifestate da molti docenti e delle controverse posizioni ideologiche del relatore, l'Ateneo aveva poi deciso di non concedere non ospitare il convegno.

«Con grande rammarico comunichiamo che l’evento previsto per domani pomeriggio alle 17.00 nel salone del Royal Place Hotel con la partecipazione del politologo e filosofo russo Aleksandr Dugin è sospeso - si legge in una nota ufficiale -. Il professor Dugin, a seguito delle polemiche generatesi, a causa della mancata concessione dei locali da parte dell’Università di Messina, ha infatti deciso di tenere in altra sede istituzionale, a Reggio Calabria, la propria conferenza, saltando l’appuntamento di domani a Messina».

«Non volendo alimentare oltre il fuoco della polemica sterile divampata nelle ultime ore riteniamo comunque doveroso bollare quanto accaduto come fatto gravissimo - prosegue -. La stessa università che ha ospitato in tempi recenti personaggi come Bruti Liberati, Cacciari, Fornero e Cottarelli, cedendo alle pressioni di una parte politica oscurantista, illiberale e antidemocratica, ha ritenuto di negare la possibilità di esprimere le proprie idee (pur controverse che siano) ad un filosofo e politologo, nonché docente universitario, di caratura internazionale, privandosi della possibilità di accendere un dibattito proficuo e trasversale fonte di ulteriore arricchimento culturale».

«A conclusione di una vicenda che ci lascia con l’amaro in bocca riteniamo necessario diffidare qualsivoglia organo di stampa nell’attribuire indebite, false e mistificatorie patenti di presunte ideologie neonaziste a quanti si sono impegnati per la realizzazione dell’evento in questione. Parlano da sole le attività anche ultra decennali in ambito culturale, sociale, civile, universitario, ambientale e di solidarietà con gli ultimi svolte sul territorio», conclude il comunicato.

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