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Crisi di Governo, Salvini: "Mi candido premier, gli italiani mi diano poteri"

Il comizio del vicepremier Matteo Salvini a Pescara

La crisi di Governo scaturita ieri dalle prese di posizione di Matteo Salvini e conclusa intorno alle 23 con le parole del premier Giuseppe Conte, avrà oggi una giornata cruciale.

Il leader della Lega, al termine del comizio di ieri sera a Pescara, ha incontrato i giornalisti: "Non sono nato per scaldare la poltrona - ha detto Salvini -. Chiedo agli italiani se ne hanno la voglia di darmi pieni poteri per fare quel che abbiamo promesso di fare, fino in fondo senza rallentamenti. Se mi candido premier? Questo sicuramente sì. Poi siamo in democrazia, chi sceglie Salvini sa cosa sceglie".

Sempre da Pescara l'ormai uscente ministro dell'Interno ha parlato dei prossimi scenari: "L'Italia non può sopportare altri no, si facciano un esame di coscienza i M5S sui troppi no ideologici detti in questi mesi: basta si vada al voto". E ancora: "Non decido io, decide il presidente della Repubblica. Lasciamo lavorare il presidente Mattarella, porto rispetto al presidente Mattarella".

Salvini esclude anche di posticipare le elezioni: "Approvare prima la riforma per il taglio dei parlamentari come chiede Di Maio? Così poi non si vota - risponde Matteo Salvini da Pescara -. Se passa questa legge non si va più a votare, tanta gente che ha paura di non essere rieletta userà nei prossimi giorni qualsiasi mezzo per mantenersi la poltrona ancora a lungo. Tempo scaduto".

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