Con la crisi di governo aperta dalla Lega «sono a rischio alcuni importanti provvedimenti messi in campo dal ministero dei beni culturali», a partire dalle assunzioni di personale, «3 mila ad ottobre, altre 1000 a dicembre» e altre ancora, insieme «a investimenti per un totale di 10 milioni di euro in finanziaria». Lo denuncia il ministro della cultura Bonisoli, che affida le sue considerazioni ad un video postato sui suoi social.
«È un danno per il Paese, per il Mibac, per la cultura». «C'è una cosa che mi dà fastidio di quello che sta succedendo in questi giorni.- premette nel video postato sui social il ministro della cultura Alberto Bonisoli -E cioè che la Lega ha ritirato il sostegno a questo governo adducendo il pretesto che tanto non avremmo prodotto più niente a livello amministrativo, che il governo era impantanato in un no perenne. Questo non è vero, non è accaduto, non sarebbe mai accaduto. Perché noi abbiamo pronti una serie atti, provvedimenti, iniziative».
Nel caso del ministero della cultura, ad esempio, «un provvedimento importante dal punto di vista del personale che si sarebbe dovuto realizzare nelle prossime settimane e che a questo punto è a rischio». Nel concreto, prosegue il ministro, «Noi abbiamo pronto un concorso ad ottobre per circa 3 mila persone, un concorso per 28 dirigenti sempre ad ottobre, mille assunzioni di funzionari a dicembre e 250 persone che dovrebbero transitare dai centri per l'impiego a questo ministero. Queste iniziative in un nuovo governo sarebbero a rischio».
E ancora: «Nella finanziaria avevamo già pronte alcune norme che riguardano specificatamente l’investimento nel personale di questo ministero: 30 dirigenti di seconda fascia in più a partire dal 2020. L’incremento del Fondo delle risorse decentrate, l’ex Fua, utilizzando il 5 per cento dei ricavi di tutti i musei statali che a questo punto andrebbero a beneficio di tutti i dipendenti del ministero».
«Sto parlando - precisa - di un investimento di più di 10 milioni di euro. La maggiorazione della indennità di amministrazione per questo ministero, che attualmente è la più bassa di tutta la pubblica amministrazione, e che verrebbe equiparata a quella del ministero della giustizia, alcune risorse da investire per la formazione del personale ed infine la progressione verticale di carriera dalla seconda alla terza area con lo scorrimento totale delle graduatorie degli idonei del 2010, ovvero per i cosiddetti funzionari ombra cui non siamo riusciti a dare una risposta lo scorso anno».
Tutte queste iniziative «volte alla soluzione dei problemi di questo ministero - ribadisce Bonisoli che parla dal suo studio nel dicastero di via del Collegio Romano - con un nuovo governo o con quello che accadrà sono a rischio. E questo è un danno per il Paese, per il ministero e per la cultura italiana».
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