Orario scolastico ridotto, nuove tecnologie per mettere a punto insegnamenti trasversali, con l'uso di linguaggi più semplici e accessibili e un modo divertente e accattivante per avvicinare gli studenti alle materie più ostiche, come la matematica. Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, guarda al "modello Finlandia" per ridisegnare la scuola italiana ma lo fa anche stando con i piedi ben piantati per terra. Cerca tasse di scopo per l’Università e la scuola, assicura che si predisporrà tutto per fare i concorsi nel 2020 e che sui precari si è già messo al lavoro: nei prossimi mesi si arriverà all’approvazione definitiva del decreto «Salva precari» approvato dal passato governo in zona Cesarini con la formula «salvo intese».
I sindacati, che hanno chiesto a gran voce quel decreto, chiedono di essere incontrati e di fare presto: sono preoccupati. «Se la casa brucia chiami i pompieri per spegnere l'incendio, non chiami l’architetto per ristrutturarla», dice il leader della Uil, Pino Turi. Per la segretaria generale Cisl Scuola, Maddalena Gissi, «le dichiarazioni del Ministro sono molto interessanti; vorremmo conoscere nel merito le sue proposte. In particolare siamo curiosi di sapere come si intende modificare il decreto Salva precari garantendo una soluzione migliorativa sul piano della selezione qualitativa».
Anche per Francesco Sinopoli della Flc Cgil, «è prioritario che il decreto su precari venga subito rimesso in campo: ci aspettiamo che il ministro dell’Istruzione Fioramonti ci convochi in tempi brevi anche per conoscere le sue opinioni sul provvedimento e capire i passi da compiere».
Il ministro ha fatto intendere che per i concorsi riservati sarà dato più spazio alla meritocrazia: dunque per essere assunti, anche i precari storici dovranno dimostrare di avere competenze e conoscenze idonee per l’insegnamento, come da sempre chiedono i parlamentari M5S. Fioramonti è poi tornato oggi sulle tasse di scopo su merendine e bibite gassate: «tassiamo i consumi che fanno male alla società e abbassiamo le tasse sulle imprese» ha detto, precisando di non aver paura delle pressioni che potrà ricevere.
L’obiettivo per lui è avere una scuola di qualità e tornare alla figura di insegnante «che sia un punto di riferimento»,
incentivando i docenti ad essere, appunto, un faro per la società.
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