La politica «può essere sporca come può essere sporca ognuna delle professioni, ognuna... Siamo noi a sporcare una cosa ma non è la cosa in sé che è sporca. Credo che noi dobbiamo convertirci e pregare per i politici di tutti i colori, tutti! Pregare per i governanti».
Così Papa Francesco nell’omelia della messa a Santa Marta dove ha invitato a pregare per i governanti e i politici. Il Pontefice ha aggiunto che la funzione di un Parlamento è «discutere ma non annientare l’altro; anzi si deve pregare per l’altro, per quello che ha un’opinione diversa dalla mia».
I politici, ha affermato, ricevono «adulazioni da parte dei loro favoriti o insulti». Ci sono politici ma anche preti e vescovi, ha detto il Pontefice, che sono insultati, «qualcuno se lo merita», ha aggiunto, ma ormai è «come un’abitudine», richiamando quello che definisce un «rosario di insulti e di parolacce, di squalificazioni».
Eppure chi è al governo «ha la responsabilità di condurre il Paese": e noi - si è chiesto il Pontefice - «lo lasciamo solo, senza chiedere che Dio lo benedica"? «Sono sicuro», ha proseguito, che non si preghi per i governanti, anzi: sembrerebbe che la preghiera ai governanti sia «insultarli». E così, ha constatato, «va la nostra vita nei rapporti» con chi è al potere.
Ma San Paolo, ha spiegato, è «chiaro» nel chiedere di «pregare per ognuno di loro perchè possano portare avanti una vita calma, tranquilla, dignitosa nel loro popolo». E anche i governanti «devono pregare per il loro popolo» perché «i governanti sono responsabili della vita di un Paese. È bello pensare che se il popolo prega per i governanti, i governanti saranno capaci pure di pregare per il popolo», ha concluso il Papa nell’omelia riferita in parte da Vatican News.
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