«Ne ho sbagliate tantissime nella mia vita, ma ho sempre fatto ciò che il mio cuore mi diceva di fare. Gioia e determinazione hanno contraddistinto ogni mia azione. Magari, avessi percorso altre strade che sapevo essere meno tortuose, sarei comunque arrivato, avrei faticato meno, ma avrei camminato senza sorriso». Così il senatore Davide Faraone sul suo profilo Fb dove posta una foto che lo ritrae mentre scherza con Matteo Renzi che indossa la maglia della Fiorentina, sulla scelta di lasciare il Pd. «In tanti mi avete espresso dubbi e perplessità, tanti altri, apprezzamenti, ascolto tutti, ma ho fatto una scelta anche questa volta dettata dal cuore e per le mie idee - scrive Farone - Nessun calcolo, nessuna comodità, sto facendo solo quello che sento di fare. Troverò il modo di spiegare più avanti le ragioni politiche della mia scelta con maggiori approfondimenti, sono momenti frenetici, intanto ai miei amici, a chi mi vuole bene, a chi sa quanto odi ipocrisie e falsità, basta sapere che così sono felice». Se il senatore Faraone seguirà Renzi nella scissione, il quadro di chi in Sicilia lascia il Pd non è chiaro. Tra i dieci parlamentari del Pd all'Assemblea siciliana ad abbracciare il progetto dell'ex premier potrebbe esserci Luca Sammartino: un suo like a un post su Fb dove Renzi spiega la sua scelta, appare come un indizio in attesa di conferme ufficiali. Per il resto, gli altri nove deputati del gruppo rimangono nel partito. Tra gli eletti a Roma nella circoscrizione Sicilia, la senatrice Valeria Sudano potrebbe optare per Renzi anche se è ritenuta vicina a Luca Lotti, mentre Carmelo Miceli e Fausto Raciti rimangono nel Pd. Già posizionatasi fuori dai dem Daniela Cardinale potrebbe aderire al nuovo progetto, in dubbio rimane Pietro Navarra, eletto in quota 'renziani'. Difficile al momento costruire una mappa soprattutto tra i tanti amministratori e dirigenti locali. Con Renzi ci sarà l'ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, suo fedelissimo ormai da anni. Era attualmente componente dell'assemblea nazionale del Pd e parla di «una scelta maturata da tempo» ma non «di un disimpegno politico» perché «continuerò a battermi per la legalità, la trasparenze e le riforme accanto a Matteo Renzi che conosce la mia storia e le tante traversie che ho dovuto combattere da sindaco di Siracusa contro il vecchio establishment del Pd, sia a livello provinciale che regionale».