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Italia Viva, costituiti i gruppi parlamentari della nuova casa politica di Renzi

Matteo Renzi

La «casa politica» costruita da Matteo Renzi ha anche il tetto: con la costituzione dei Gruppi parlamentari, la scissione di Matteo Renzi dal Partito Democratico è ormai completa. Al nuovo soggetto politico manca ormai soltanto il simbolo che, con ogni probabilità, sarà presentato alla Leopolda.

A Palazzo Madama, i renziani hanno chiesto l’aiuto del Partito Socialista di Riccardo Nencini per costituire un gruppo autonomo e non dover confluire nel Gruppo Misto. Di Nencini è infatti il simbolo «Insieme» che era presente alle ultime elezioni e questo consente ai renziani di muoversi nel rispetto del nuovo regolamento del Senato che vieta la costituzione di gruppi autonomi nel corso delle legislatura. Insomma, possono formare gruppi solo i partiti presenti alle ultime elezioni. Questo non significa però che i socialisti confluiranno nel partito di Renzi, si affrettano a dire il presidente e il segretario Psi: «Il Psi manterrà la sua autonomia politica e la propria identità», aggiungono Nencini e Vincenzo Maraio. In questo modo il gruppo al Senato conta 15 parlamentari: oltre a Riccardo Nencini e all’ex di Forza Italia Donatella Conzatti, ci sono Matteo Renzi, Davide Faraone, Giuseppe Luigi Cucca, Laura Garavini, Eugenio Comincini, Leonardo Grimani, Mauro Marini, Daniela Sbrollini, Ernesto Magorno, Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova, Valeria Sudano, Nadia Ginetti.

Alla Camera sono 25 i deputati che aderiscono al Gruppo Italia Viva: Lucia Annibali, Sara Moretto, Mauro Del Barba, Luigi Marattin, Mattia Mor, Camillo D’Alessandro, Gennaro Migliore, Vito De Filippo, Ivan Scalfarotto. Luciano Nobili, Matteo Colaninno, Lisa Noja, Silvia Fregolent, Gianfranco Librandi, Michele Anzaldi, Massimo Ungaro, Raffella Paita, Marco Di Maio, Maria Elena Boschi, Ettore Rosato, Nicola Carè, Gabriele Toccafondi, Cosimo Ferri, Roberto Giachetti, Maria Chiara Gadda.

«Siamo molto contenti perchè siamo più del previsto e ci sono anche altre richieste che vaglieremo nelle prossime settimane», spiega Nobili dando appuntamento alla Leopolda del 18-20 ottobre per il lancio in grande stile dell’iniziativa. Nel Partito Democratico ci si continua a confrontare sull'impatto che la scissione potrà avere sul partito. I sospetti si concentrano sui renziani rimasti nella casa madre che aderiscono alla corrente di Luca Lotti e Lorenzo Guerini.

Il timore è che possano lasciare il partito indebolendone il peso parlamentare al momento prescelto da Renzi. E non è bastato nemmeno l’intervento del senatore Andrea Marcucci che, quasi in lacrime, ha assicurato nelle scorse ore di voler essere leale con il Pd mettendo anche a disposizione il suo incarico di capogruppo al Senato. Tuttavia, fonti qualificate dem alla Camera assicurano che ex renziani come il capogruppo Graziano Delrio o il ministro Lorenzo Guerini «non hanno la minima intenzione di fare il salto» in Italia Viva: «E' una ipotesi lunare».

Di certo, la mossa di Renzi ha provocato una frenata nei sondaggi per i dem: la Supermedia elaborata da YouTrend per AGI mostra una flessione dem di un punto e mezzo, al 21,1%. Finora solo una parte degli istituti di sondaggio ha incluso Italia viva nelle proprie rilevazioni e non è quindi possibile fornire un’indicazione precisa, ma, dalle primissime stime, si può calcolare un consenso per il partito di Renzi intorno a 3 punti percentuali.

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