«Ho deciso di non partecipare alla votazione sulla nomina del presidente della nuova autorità portuale dello Stretto - prevista oggi alla commissione Trasporti della Camera - perché questa vicenda è carica di incongruenze e di una sostanziale illegittimità». Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: «Una posizione nota la mia da tempi non sospetti, fra l’altro, che risale al precedente Governo gialloverde quando abbiamo votato contro il decreto omnibus che conteneva nei suoi rivoli la nascita di questa nuova Autorità portuale. Non ho inteso dare oggi il mio assenso pur se il gruppo Pd in commissione ha riproposto una modifica della norma, investendo del caso il ministro De Micheli. La mia odierna astensione dal voto vuole essere, dunque, un modo per sottolineare che tale modifica dovrà avvenire con certezza e in tempi brevi». «Dall'approvazione del decreto omnibus a oggi - spiega la parlamentare - nulla è cambiato. Anzi i nodi restano irrisolti e peggiorati dalla nomina in questione: non capiamo perché una norma così importante come l’istituzione di un’autorità portuale non sia contenuta in una riforma organica e complessiva; non capiamo il senso di voler smembrare la rete portuale calabrese, espropriando Gioia Tauro dei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni per annetterli a Messina. Così, di fatto, si ottiene solo che si depotenzia uno dei più importanti terminal d'Europa, mettendo persino a rischio l’operatività e l’efficacia della Zes». «Sulla creazione dell’Autorità dello Stretto, fra l’altro, pende un giudizio costituzionale intentato dalla Regione Calabria e che sarà discusso il prossimo 28 gennaio - aggiunge - La norma istitutiva, infatti, non prevede la necessaria intesa con le istituzioni territoriali. E a suffragio di questa tesi si è espresso il presidente della conferenza Stato-Regione, Stefano Bonaccini, e in ultimo le due Regioni (non) coinvolte – Calabria e Sicilia – hanno manifestato la loro contrarietà alla nomina del presidente proprio nel corso della loro audizione in commissione Trasporti. Siamo, dunque, di fronte a un quadro di confusione, disorganizzazione e incoerenza tale da spingermi a non partecipare alla votazione odierna per non rendermi in alcun modo responsabile di una nomina palesemente illegittima».