Venerdì 22 Novembre 2024

Sanità e inclusione, presentato a Firenze il "Patto per la disabilità"

Si chiama “Patto per la disabilità” e servirà a contestualizzare la disabilità in tutte le fasi quotidiane della vita della persona, tenendo sempre in mente la cosa più importante, che è l'inclusione nella società. Lo ha presentato, ieri, a Firenze, il deputato calabrese del M5S Massimo Misiti intervenendo all’incontro “Noi diversamente uguali”, organizzato da Unisin, il sindacato dei lavoratori bancari, alla presenza, tra gli altri, dell'ex sottosegretario con delega alla disabilità Vincenzo Zoccano. "Nel grande panorama della disabilità manca un sistema organico: ci sono tante norme, ma mai è stata fatta una legge unica. Tutte queste norme a supporto della disabilità – ha detto Misiti - coinvolgono più attori istituzionali e non facilitano la loro applicazione. Per questo è necessario e urgente un ‘patto’ che ponga fine al caos e renda la vita delle persone con disabilità più facile, favorendo il dialogo tra tutte le istituzioni coinvolte e chiedendo ad ogni soggetto chiamato ad interagire con i disabili di non trattarli come portatori di una malattia, ma come individui che posseggono dei diritti. Uno dei principali obiettivi di questo ‘patto’, composto da un allegato di 13 articoli, è quello di colmare le lacune evidenziate nella lettura delle leggi e superare anche le tante barriere burocratiche, oltre a quelle architettoniche, che contribuiscono a rendere ancora più difficile la vita delle persone con disabilità”. “Si è iniziato a programmare questo lavoro – continua il parlamentare pentastellato - nel novembre 2018, a ridosso della Legge di Bilancio, imbattendoci, non per caso, nella variegata giungla normativa che interessava la disabilità, partendo dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006. Più ci siamo addentrati e più era chiaro che la disabilità, relegata in qualche angolino fra le innumerevoli competenze di alcuni Ministeri, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e di altri enti a vario titolo interessati, veniva considerata, nella maggior parte dei casi, come una peculiarità strettamente sanitaria, rivestendo un ruolo importante solo e soltanto in questo contesto”.

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