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Regionali in Calabria ed Emilia Romagna, big in campo a pochi giorni dal voto

Si alza lo scontro a una settimana dal voto per le regionali in Calabria ed Emilia Romagna del 26 gennaio. E i big scendono in campo in prima persona per cercare di sostenere i propri candidati. Oggi è stata la volta di Salvini e Zingaretti in Emilia Romagna, mentre Di Maio è stato a Lamezia.

Un duello che va anche al di là dello scontro tra partiti, con la forte contrapposizione tra il centrodestra e il movimento delle sardine che domenica torna in piazza, a Bologna, nello stesso luogo dove ha manifestato per la prima volta.

Ma Giorgia Meloni punta il dito: nulla di spontaneo, «dietro di loro c'è il Pd, c'è il Pd, c'è il Pd. Fanno il paio con la campagna elettorale di un candidato governatore come Stefano Bonaccini, che ha fatto sparire i simboli dei partiti che lo sostengono, ma sempre Pd è...».

Si alzano i toni della polemica anche tra la Lega e Mattia Santori, in vista di giovedì 23 quando sono previste due manifestazioni parallele a Bibbiano, il paese del reggiano simbolo dell’inchiesta sulle presunte irregolarità sugli affidi. Salvini affonda: «le sardine vogliono la verità su Bibbiano? Sono le benvenute, lo dobbiamo a quelle mamme e a quei papà».

Occhi puntati soprattutto sulla sfida in Emilia-Romagna, insomma, Regione dove lo scontro tra l’opposizione e Pd è sempre più acceso e il cui risultato potrebbe anche segnare il destino del governo giallorosso.

In questo ultimo sabato di campagna elettorale, il prossimo sarà quello di 'riflessione', si tiene il duello tra i leader leghista Matteo Salvini a Maranello e il segretario dem, Nicola Zingaretti, poco lontano, tra Imola e Rimini. Nella città della Ferrari, con tanto di cappellino del cavallino rampante, Salvini per una volta divide il palco con la candidata Presidente, Lucia Borgonzoni. Un luogo scelto dal 'Capitano' per dar voce a quella che lui definisce «l'Italia che vince, che corre, che innova». Qui cita il 'Drake', quasi identificandosi con il mito Enzo Ferrari: «La sua è stata una lezione di vita, diceva 'la mia vittoria più bella è quella che deve ancora arrivare' quindi sogniamo». Perchè quello del 26 "non è un voto ma regionale ma una scelta di vita».

A pochi chilometri di distanza, Nicola Zingaretti lo incalza parlando dei meriti dell’amministrazione uscente e attacca la sua candidata Presidente: «Questa è una regione governata bene e per invadere l’Emilia-Romagna - attacca da Imola - hanno trovato una candidatura debole, se non finta. Talmente finta che non la propongono neanche. Salvini è il numero uno a raccontare i problemi, ma anche il peggiore a risolverli. Dopo 15 mesi di governo non ne ha risolto neanche uno, anzi ha vissuto sulle bugie su tasse, immigrazione, politiche della sicurezza».

Fa campagna elettorale in Calabria, invece, il ministro degli esteri e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, prima a Lamezia Terme e poi a Catanzaro, a sostegno del candidato presidente Francesco Aiello: «Il messaggio che lanciamo ai calabresi è che noi ci fidiamo di loro e di quello che sceglieranno. Noi ci siamo con il nostro candidato presidente e per la prima volta insieme ad una lista civica. Comunque andrà - sottolinea - per la prima volta saremo nel Consiglio regionale della Calabria, l'unica Regione in cui non ci siamo». Quindi rivolge un grande abbraccio «all’Arma dei carabinieri, a tutti gli inquirenti e al dott. Gratteri per gli arresti delle ultime settimane» che, sottolinea Di Maio: «ci permettono di ricordare che lo Stato può sconfiggere la mafia e la 'ndrangheta, ma dobbiamo sostenere le forze dell’ordine e liberarci della politica corrotta».

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