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Open Arms, nuova richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini: "Non mollo"

Matteo Salvini

«Mi è arrivata un’altra richiesta di processo perché ad agosto ho bloccato lo sbarco di clandestini dalla nave di una Ong spagnola. Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò, mai». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini. Il caso è quello della Open Arms.

«Rischio un ulteriore processo per aver difeso i confini italiani? L’ho fatto, lo rifarei e lo rifarò: se devo difendere il mio Paese, non ho paura di niente e di nessuno». Lo scrive Matteo Salvini su facebook.

La decisione di non far sbarcare a Lampedusa i 164 migranti soccorsi in mare dalla nave Open Arms ad agosto scorso fu un atto deciso dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini individualmente, quindi non "condiviso" con gli altri esponenti del Governo. E’ quanto sostengono i giudici del tribunale dei ministri di Palermo che hanno chiesto l’autorizzazione a processare, per la vicenda, il leader della Lega, accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio.

La nave della ong Catalana rimase 20 giorni ferma davanti a Lampedusa, poi furono i magistrati, in seguito a un’ispezione a bordo, a ordinare lo sbarco d’urgenza dei migranti. Il fascicolo venne trasmesso alla procura di Palermo, competente in quanto si ipotizzarono responsabilità penali dell’allora ministro. I pm del capoluogo, in una memoria firmata dal procuratore Francesco Lo Voi e dal pm Gery Ferrara, chiesero al tribunale di procedere a indagini a carico di Salvini.

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