"Bisogna agire subito, è a rischio la tenuta democratica. Il reddito di cittadinanza va esteso". Lo dice, in una intervista a Repubblica, il ministro per il sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano. "In gioco - spiega Provenzano - c'è l'ossatura della democrazia. La polveriera sociale rimanda a una grande questione democratica. Viviamo giorni in cui per stato di necessità molte libertà sono compresse. Per ritrovarle dopo, dobbiamo affrontare le disuguaglianze anche nel momento dell'emergenza. Siamo entrati in questa crisi essendo già il Paese più diseguale d'Europa".
Sulla possibile estensione del reddito di cittadinanza, chiarisce: "Volevamo migliorarlo già prima del coronavirus, adesso diventa indispensabile. Rivedendo i vincoli patrimoniali, chi ha una casa familiare o dei risparmi in banca che non vuole intaccare oggi non può accedervi. Rafforzando il sostegno alle famiglie numerose. Rendendolo compatibile con il lavoro, per integrare il reddito se necessario. All'economia di sopravvivenza che non è solo al Sud, ma coinvolge anche autonomi, partite Iva proletarizzate, piccoli professionisti, occorre offrire una garanzia nella legalità".
"Per chi ha perso il lavoro deve essere una cifra equa rispetto alla cassa integrazione: 1000-1100 euro al mese. In tutti gli altri casi deve essere un compenso che garantisca la dignità. Bisogna creare lavoro buono con gli investimenti. Ma in attesa che questo avvenga la società va accompagnata. Nell'emergenza, servono misure universali e immediate di sostegno". "Parlo di misure per l'emergenza - aggiunge -, ma serve anche una riforma fiscale: chi ha di più deve dare di più. Patrimoniale? Sono tante le formule".
"Ora reddito di emergenza per tutti. Servono 100 miliardi per ricostruire": lo dice, in una intervista alla Stampa, Laura Castelli, viceministro all'Economia. "Garantire reddito a tutti - spiega sulle priorità Castelli -, con uno strumento facile da usare. Su questo c'è accordo con l'opposizione. Chiamiamolo reddito di emergenza, o reddito straordinario. Varrà finché non rientreremo alla normalità. Stiamo pensando di semplificare le procedure di accesso al reddito di cittadinanza, allargandolo a chi non ce l'ha, e senza le condizioni previste". Su cifre e tempi, la ministra si tiene cauta: "Ne stiamo parlando, anche con l'opposizione: il prima possibile e la cifra sarà dignitosa". "Forse è lui che è diventato un nostro fan - aggiunge alludendo a Mario Draghi -: è grazie al M5S che abbiamo un welfare e delle garanzie sociali che, mentre il Paese si ferma, aiutano a evitare pericolosi conflitti sociali"
Il decreto anti-Coronavirus di aprile "sarà maggiore dei 25 miliardi impegnati a marzo ma la cifra finale va calibrata in base a tutto quello che si deve fare per salvare posti di lavoro e aziende". Lo dice in una intervista ad Avvenire il viceministro all'Economia Antonio Misiani annunciando che "stiamo ragionando anche sul potenziamento in via transitoria del reddito di cittadinanza per ricomprendere casistiche non coperte dagli ammortizzatori tradizionali", compreso il lavoro nero. Misiani si dice anche "contrario" a rimettere in discussione il taglio del cuneo fiscale per utilizzare le risorse del 2020, 3 miliardi, per l'emergenza.
"Puntiamo - spiega - a strumenti il più universalistici possibile. Non ci limiteremo a rifinanziare le misure di marzo, vogliamo migliorare i meccanismi di sostegno e arrivare anche a chi non siamo riusciti a raggiungere prima". Ad esempio "gli ordini professionali sono previsti ma c'è qualche difficoltà attuativa. Ci sono altri segmenti del mercato del lavoro che rischiano di restare esclusi, penso agli agenti di commercio o ad alcune categorie di precari". Quanto agli autonomi "i 600 euro del decreto di marzo sono "helicopter money", soldi dati ad ampio raggio, a chi lavora e chi no. Detto questo, stiamo pensando di rafforzare l'entità del bonus per gli autonomi, rendendolo più mirato, commisurato all'effettiva perdita di fatturato". Tra i prossimi interventi Misiani cita anche la liquidità per le imprese ("vogliamo allargare l'ombrello") e "una serie di scadenze e pagamenti fiscali che potrebbero essere ulteriormente congelati".
"Chi fino a ieri voleva abolire il Reddito di cittadinanza, oggi vuole estenderlo. Dunque avevamo ragione: se 2,5 milioni di persone resistono, è grazie alla misura voluta dal Movimento 5 stelle. Ora lavoriamo insieme a uno strumento analogo per chi è senza reddito: un Reddito di emergenza". Lo propone su Twitter il capo politico del M5s Vito Crimi.
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