"Il governo ha elaborato in questo momento delle strategie per contrastare il coronavirus: distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili cure e un vaccino. Potenziare le strutture sanitarie territoriali. Intensificare la presenza di Covid Hospital. Uso corretto dei test (tamponi e analisi del sangue) per predisporre un piano nazionale che potrà fotografare un quadro epidiemologico del Paese. Applicazione informativa Immuni come strumento essenziale per verificare i contagi e che sarà offerta su base volontaria e non obbligatoria e chi non vorrà scaricarla non avrà impedimenti negli spostamenti". Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, al Senato. "Il governo sta preparando delle strategie per procedere a un graduale ma progressivo allentamento delle misure restrittive. Stiamo programmando un progressivo e omogeneo piano di aperture di attività produttive e commerciali controllando però le curve del contagio per cercare di intervenire dove questa possa innalzarsi. Curva che sarà commisurata alle capacità del sistema sanitario". "Siamo consapevoli che un'imprudenza in questa fase dettata dalla legittima aspettativa di ripartire può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini hanno dovuto affrontare fin qui", ha detto Conte. "Dal punto di vista economico siamo intervenuti sulla liquidità. Per evitare il rischio di una perdita permanente della capacità produttiva abbiamo esteso la protezione della golden power in settori dove non era prevista. L'emergenza sta incidendo sulle fasce più fragile e rischia di creare nuove povertà. Sono stati anticipati ai comuni italiani 400 milioni di euro per i buoni spesa per i generi alimentari di prima necessità", ha proseguito il premier. "Dobbiamo potenziare la nostra risposta di politica economica e quindi in aggiunta ai 25 miliardi già prevista nel Decreto Cura Italia programmeremo una nuova cifra non inferiore a 50 miliardi di euro per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi. Verranno finanziate misure per rafforzare personale sanitario e delle forze dell'ordine, sostegno alle piccole e medie imprese, rafforzamento della cassa integrazione e anche sostegno a chi non è coperto dalla cassa integrazione". "Nel 2008 non si riuscì ad affrontare lo shock economico in maniera comune condannando l'Europa a una ripresa più debole. E' un rischio che adesso non ci possiamo permettere sarebbe un grave danno allo stesso progetto europeo. Il Mes è pensato a gestire crisi diverse imputabili a squilibri di natura economica ma le condizioni del Mes sono inaccettabili data la natura di questa crisi", sottolinea Conte. "La trattativa alla quale siamo impegnati in Europa è molto complessa. Siamo ben convinti della forza delle nostre ragioni. All'inizio eravamo soli, ora con noi ci sono altri 8 paesi che chiedono soluzioni originali". Conte è poi andato alla Camera a ripetere le stesse comunicazioni già fatte in Senato.