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Scuola, Conte assicura: "Riaprirà a settembre. Maturità in condizioni di sicurezza"

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

«La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. E’ in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Wtato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza». Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a 'Repubblica'.

«Per le mascherine introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato. Quanto alla riduzione dell’Iva, in realtà farò di tutto per pervenire al più presto alla completa eliminazione dell’Iva». Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato anche da 'Repubblica'.

«Con il nuovo decreto annunceremo un programma di ripresa anche per le restanti attività economiche, anche se anticipo subito che bar e ristoranti non riapriranno il 4 maggio. Stiamo però lavorando per consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio ma anche attività da asporto. In ogni caso confidiamo di offrire a tutti gli operatori economici un orizzonte temporale chiaro, in modo da avere in anticipo tutte le necessarie informazioni e adottare per tempo le precauzioni utili a ripartire in condizioni di massima sicurezza». Dice Conte.

«Il settore del turismo - aggiunge Conte - è quello più severamente colpito, anche perchè non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, anche dal punto di vista economico, rimane uno dei punti di forza dell’intero sistema-Italia». Conte avverte poi le Regioni: «Non possiamo procedere in ordine sparso. Non possiamo permettercelo perchè il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo assolutamente prevenire una seconda ondata di contagi. Il piano nazionale che abbiamo messo a punto ci consente una ripresa ben strutturata, ragionata, senza concessione a improvvisazioni».

 

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