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Tensione Governo-Regioni sulla Fase 2, le ordinanze contro il decreto di Conte saranno impugnate

Prima della conference call con il governo, i presidenti di regione del centrodestra si sono sentiti e hanno concordato una linea unitaria: la richiesta all’esecutivo è quella di evitare rigidità e tempi lunghi, di consentire le riaperture nella fase due, sempre nel rispetto dei criteri di sicurezza sanitaria. Di lasciare ai governatori la possibilità, seppure all’interno di una cornice di linee guida a livello nazionale, di muoversi a seconda delle situazioni territoriali.

Il confronto con il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia ha avuto anche momenti di tensione, perchè l’esecutivo non ha escluso la possibilità di impugnare ordinanze che vadano nella direzione di una maggiore libertà di movimento. «Le ordinanze - ha spiegato il ministro - devono essere coerenti con il Dpcm, altrimenti invio una diffida». Lo strumento possibile è quello dell’impugnativa al Tar.

Presenti alla riunione anche il commissario della protezione civile Borrelli e il commissario straordinario per l’emergenza Arcuri. Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha difeso le ordinanze locali.

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha rimarcato la necessità che le Regioni tornino ad avere voce in capitolo. Sulla stessa lunghezza d’onda i governatori di Friuli Venezia Giulia e del Veneto, Fedriga e Zaia.

Boccia avrebbe sottolineato che la competenza delle regioni nella gestione sanitaria non è mai stata in discussione, ma «non sono possibili - questo il ragionamento - fughe in avanti». Da qui l’invito a non tirare la corda e a non spaccare il fronte delle regioni. «Occorre il ragionamento del responsabile degli Affari regionali - dare un segnale di unità all’esterno. Occorre responsabilità».

Boccia avrebbe fatto l’esempio della Germania dove con l’allentamento della stretta si è registrata una nuova ondata della pandemia e ha ribadito - secondo quanto viene riferito - la possibilità di differenziare a livello territoriale le decisioni ma solo dal 18 maggio e soltanto se i dati sul contagio lo permetteranno. Contagi giù uguale più aperture e viceversa, il refrain. Sulla linea delle differenzazioni anche molti governatori del centrosinistra.

Inoltre Boccia ha comunicato che dal 3 maggio saranno operativi gli operatori socio sanitari nelle rsa e nelle carceri, che la Protezione civile sta definendo altri bandi di reclutamento, che si sta lavorando per la creazione di una task force di assistenti civici volontari supporteranno la protezione civile nella fase 2.
Le regioni ora si confronteranno con il ministro della Salute Speranza.

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