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Veti sul nuovo assessore in Sicilia, la Lega nelle sabbie mobili

La Lega si impantana sull'assessore da designare in Sicilia. Ieri i deputati e il commissario regionale, il senatore Stefano Candiani, non sono riusciti a trovare la convergenza. Sembrava una passeggiata per il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, subito indicato come l'erede di Sebastiano Tusa alla guida dell'Assessorato ai Beni culturali. Ma qualcosa si è inceppato dentro e fuori il Carroccio.

La possibile scelta di Francilia ha scatenato i veti incrociati delle altre correnti siciliane, paralizzando la soluzione prospettata dai vertici della Lega. Sarà direttamente Salvini a incoronare il nuovo assessore, ma in questa fase il leader del Carroccio vuole prendere tempo.

Una forzatura potrebbe portare le tensioni interne sul filo della rottura dei rapporti con i deputati. Già il gruppo all'Ars si è ristretto con il passaggio di un parlamentare all'Udc e un'altra scissione metterebbe il rischio l'ingresso in giunta.

C'è poi la pressione esterna, alimentata da un'ondata di reazioni negative all'ipotesi di un leghista alla guida dell'assessorato ai Beni culturale e all'Identità siciliane. La soluzione che metteva a tacere le turbolenze interne era stata immaginata, ma lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco ha gentilmente rifiutato l'offerta.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione Sicilia

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