Si apre uno spiraglio per quanto riguarda le aperture domenicali delle attività commerciali in Sicilia. A dirlo è lo stesso governatore della Regione, Nello Musumeci: «L'opportunità di riaprire alcune attività commerciali nei giorni domenicali e festivi sarà valutata, nei prossimi giorni, con la necessaria attenzione».
«Ogni decisione, comunque, non potrà prescindere da un confronto con i vertici regionali delle organizzazioni di categoria e sindacali, fissato per martedì e giovedì della prossima settimana», ha aggiunto il presidente della Regione.
I commercianti palermitani oggi, attraverso il presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio, hanno inviato un appello allo stesso Musumeci. «Migliaia di commercianti sono con l’acqua alla gola dopo 75 giorni di chiusura forzata e non possono permettersi di perdere occasioni di vendita nelle giornate domenicali e festive, a maggior ragione in questa fase di ripartenza».
«L’apertura dei negozi, coniugata con la voglia e la necessità delle famiglie di tornare ad acquistare, non può certamente rappresentare un pericolo di contagio in più rispetto ai giorni feriali, considerato il grande senso di responsabilità già dimostrato in questa prima settimana di lavoro nell’applicazione delle regole dettate dall’ordinanza», conclude Di Dio.
«Bisogna permettere l’apertura domenicale dei negozi e delle attività commerciali, davvero non comprendo i motivi spingono Musumeci a mantenere in Sicilia questo divieto dal momento che è permessa in molte altre regioni e che non ci sono esigenze sanitarie in questo senso, considerato che tutti gli altri giorni della settimana i negozi sono aperti», aveva incalzato il parlamentare regionale del Pd Antonello Cracolici.
«Sostengo la richiesta della Confcommercio - aggiunge Cracolici - condivisa da commercianti e imprenditori siciliani che chiedono di poter riprendere l’apertura la domenica e nei giorni festivi, e di potersi confrontare con il governo regionale per predisporre un piano condiviso per il commercio, alla luce delle esigenze legate all’emergenza Coronavirus».
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