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Scuola, accordo nel governo: concorso per 32 mila insegnanti dopo l'estate e senza quiz

«Combattiamo il precariato, garantendo la meritocrazia». Il premier Giuseppe Conte dopo un’attenta valutazione durata circa 48 ore annuncia in questi termini la sua proposta sul tema dei concorsi. E ricompatta la maggioranza, con il sì del ministro Azzolina, dei Cinque stelle e la soddisfazione di Pd e Leu. Ora l’intesa verrà tradotta in una misura da inserire nel dl scuola.

L’accordo raggiunto nella video conferenza presieduta dal premier alla presenza dei capigruppo prevede che ci sia una prova scritta per i 32mila insegnanti ma non attraverso un quiz e non ad agosto. Domani pomeriggio si cominceranno a votare gli emendamenti al dl in commissione a palazzo Madama.

Il voto più rischioso era quello di martedì, sull'emendamento a firma Pd-Leu-Autonomie, ma la proposta del presidente del Consiglio ha sminato il terreno, evitando una spaccatura in commissione ma soprattutto che sul probabile voto di fiducia - il decreto scade il 7 giugno - possano arrivare delle sorprese per i rosso-gialli. Il premier si è detto d’accordo sull'impossibilità di tenere i concorsi ad agosto e ha chiesto anche di modificare lo strumento dei quiz, ribadendo allo stesso tempo la necessità di una prova selettiva.

Sul tema dei concorsi è stato superato quindi lo scoglio che divideva i rosso-gialli, con l’inedito asse M5s-Iv che insisteva sulla necessità di procedere a concorsi ad agosto. La proposta di Pd e Leu, invece, prevedeva l’assunzione in base alla graduatoria per titoli e un concorso alla fine dell’anno scolastico. La mediazione del presidente del Consiglio riporta il sereno e dovrebbe garantire che sul dl ci siano i numeri necessari sia al Senato che alla Camera.

I dem parlano di «moderato ottimismo», anche per Leu si è trattato di un passo avanti, mentre il ministro Azzolina si dice pronta a tradurre l’accordo in una norma da inserire nel decreto. «Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito», sintetizza il responsabile dell’Istruzione.

«Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che - osserva ancora l’esponente pentastellata - si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare». Il presidente del Consiglio si è detto soddisfatto dell’accordo.

«Ha vinto - dicono dal Pd - non una parte politica, ma il buon senso. La soluzione individuata ci convince perchè va nella direzione che abbiamo sempre auspicato. Ringraziamo dunque la maggioranza, la ministra e il presidente del Consiglio per il grande lavoro fatto».

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