La vertenza Anas, la richiesta di un commissario per la viabilità provinciale e procedure straordinarie come a Genova per 10 mega opere in Sicilia. Sono queste le tre delibere che nelle prossime ore saranno adottate dal governo Musumeci. Tre atti che riguardano la materia delle infrastrutture e, in particolare, due che puntano al potenziamento della rete viaria nell’Isola. Un guanto di sfida che il governatore siciliano lancia non solo contro Anas, contro cui ha già annunciato che adesso tutto si sposta in tribunale per la richiesta di un risarcimento danni, economico e di immagine, per «le gravi inadempienze». L’ira del governatore è indirizzata anche contro il governo nazionale.
«Da quando le province sono state commissariate nel 2014, ad oggi oltre il 50 per cento delle strade provinciali è chiuso al traffico - spiega incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans - noi abbiamo chiesto l’intervento del ministro delle Infrastrutture che aveva promesso la nomina di un commissario straordinario. Poi sono trascorsi 20 mesi e il ministro ci ha chiesto di condividere il nome. Noi l’abbiamo fatto, ma a quasi due anni di distanza ancora da Roma non arriva nessun segnale e nel frattempo circa 15 mila chilometri di strade non consentono più la mobilità in sicurezza».
Secondo i tecnici regionali servirebbe almeno un miliardo e mezzo di euro per rimettere in sesto una parte della viabilità provinciale. Per questo motivo Musumeci chiede la nomina di un commissario con poteri straordinari per affrontare in 5 anni «il dramma di una viabilità post bellica».
Un’altra partita riguarda invece la realizzazione di 10 opere pubbliche ritenute strategiche da realizzare adottando il 'modello Genovà. «Perchè a Genova è possibile ricostruire un ponte in un anno e in Sicilia devono passare anni per completare un’opera strategica? Qualcuno - prosegue Musumeci - deve aver il coraggio di rispondere. Con la delibera odierna chiediamo la nomina di un commissario con gli stessi poteri riconosciuti al sindaco di Genova per tre anni affinchè vengano realizzare dieci fra le tante opere pubbliche rimaste incompiute».
Tra quelle selezionate dagli uffici, la variante alla statale 115 Trapani-Mazara del Vallo, il completamento della strada scorrimento veloce Licodia Eubea-Libetinia, la variante di Nicosia, la tratta Agrigento-Palermo, la Tangenziale di Gela, la Strada degli scrittori nell’Agrigentino, l’ammodernamento della Adrano-Bronte, l’ospedale civile di Siracusa e la Cittadella della cultura a Messina.
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