È il momento per «reinventare l'Italia» perché sia «moderna, sostenibile, inclusiva, verde». Ma anche di pensare a misure concrete per far fronte all’emergenza come l’ipotesi di «abbassare un po' l’Iva». Il premier Giuseppe Conte conclude, dopo 82 incontri, gli stati generali dell’economia. E guarda lontano, con la confidenza di chi si sente «più forte» e «fiducioso» di concludere la legislatura. Ma nell’immediato parla di una settimana «decisiva» per calare le proposte di parti sociali, società civile, intellettuali, in input politici. Saranno convocati i ministri, la maggioranza e l’opposizione, che però non accetta l’ipotesi di inviti separati da parte del premier. Conte tratteggia le direttrici delle proposte e conferma come imminente un nuovo scostamento di bilancio, con risorse in deficit. Proseguire sulla strada del taglio del cuneo fiscale disposto dall’ultima manovra, che parte a luglio, «è la direttrice giusta». Una «soluzione chiara» arriverà «a breve», promette, anche su Aspi. Nel mezzo della crisi più dura, di fronte alla sollecitazione di un operatore turistico di Cesena, il premier Giuseppe Conte riapre il cantiere dell’imposta sui consumi. Parla di una discussione aperta, nulla ancora di deciso anche perché «è una misura costosa»: almeno 10 miliardi, secondo alcune stime che circolano nel governo. Ma non solo darebbe, osserva il premier, «una spinta alla ripresa dei consumi», ma anche un messaggio «di fiducia». Mentre tra le misure concrete che vuole portare avanti il premier cita «un progetto, che ci è stato proposto, di un voucher di 500 euro per tre anni per le donne che aspirano a diventare manager». È la giornata finale degli stati generali dell’economia e il premier mette in fila gli input e le proposte ("non c'è stata nessuna passerella") ricevute per il piano di rilancio che costituirà l’ossatura del Recovery plan che l’Italia presenterà a settembre all’Europa. In settimana, per elaborare un programma più articolato, Conte convocherà la maggioranza e anche l'opposizione, vista l’apertura di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, a sedere al tavolo: dice di volerli chiamare uno ad uno per «evitare confusione e passerelle». Ma fonti della Lega rispondono per tutti: «Il centrodestra è unito e non bisogna perdere tempo, se le intenzioni di Conte saranno finalmente serie, il centrodestra si presenterà insieme». Si tratta ora di trasformare i nove capitoli con cui il premier si è presentato agli stati generali dell’economia in proposte concrete e condivise. Operazione non facile anche all’interno della maggioranza. E che, avverte il premier, rischia di scontentare qualcuno, a partire da Confindustria, perché ben vengano le proposte di Carlo Bonomi ma «il governo deve farsi carico degli interessi di tutto il Paese, è normale che si punti su alcune misure su cui Confindustria possa non convergere». Per il prossimo Consiglio dei ministri, nel quale è atteso il piano nazionale delle riforme, Conte intende portare il decreto semplificazioni, anche se il modello Genova per lo sblocco dei cantieri che viene evocato anche a Palazzo Chigi, poco piace al Pd. E poi c'è il nuovo scostamento di bilancio che potrebbe servire a finanziare in deficit misure come la cassa integrazione e i fondi ai comuni. Le risorse, insistono Pd e Iv, vanno reperite anche attraverso il Mes. Ma il M5s sul punto non molla. Il premier si sente «rafforzato» dagli stati generali e assicura che lo è anche il governo. E prova a sminare le tensioni crescenti nella maggioranza: «Zingaretti ha le idee chiare ed è consapevole del momento», dice a fronte degli attacchi del sindaco di Bergamo Giorgio Gori al segretario dem. Su un tema che il Pd chiede di chiudere al più presto, Autostrade, Conte dice che la proposta attuale «non è accettabile ma se arrivasse un’altra proposta la prenderemmo in considerazione. Atlantia ha richiesto una soluzione chiara e noi come governo abbiamo il dovere di dare nei prossimo giorni una soluzione chiara». Ma vuole guardare lungo, il presidente del Consiglio, coltivando «il dialogo». Riceve cantanti, artisti e intellettuali, con Elisa che canta Luce e Monica Guerritore che cita il Dante di «tornammo a riveder le stelle». E cita una frase di Alessandro Baricco: «Abbiamo aperto all’impossibile il panorama della nostra mente, allargato all’impensabile il raggio della nostra azione. Non è affatto sufficiente riformare il Paese, dobbiamo reinventare il Paese».