«Iss e ministero della Salute hanno completato un lungo lavoro sulle linee guida generali per la ripresa di ottobre. Ieri sono state trasmesse al Comitato tecnico scientifico e poi il documento sarà inviato alle Regioni e costituirà l’orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante l’informativa in Senato, «Era una richiesta arrivata dal Parlamento e mi fa piacere oggi qui darne riscontro», ha aggiunto. Le regole per ridurre il contagio da coronavirus sono 3: la mascherina, il lavaggio frequente della mani e il distanziamento sociale. E sono le «tre regole da mantenere in agosto e nella prima ripresa autunnale», perchè sono «riconosciute a livello globale» come le uniche in grado di funzionare contro il Covid. Porteremo queste tre regole anche nel prossimo Dpcm e altre attività riapriranno, perché la nostra intenzione è quella di proseguire con le riaperture», ha spiegato il titolare del dicastero. Questo concetto di fondo è alla base anche «dell’ultima ordinanza che ho firmato», ha spiegato, con riferimento al provvedimento uscito sabato che ha riportato la capienza dei treni a lunga percorrenza al 50%, costringendo alcune compagnie, che avevano ricominciato la vendita dei biglietti al 100%, a sopprimere molte corse. «Lo spirito del provvedimento era generico, poi è stato declinato sulla questione trasporti», ha precisato Speranza. «Oggi l’Italia è oggettivamente messa meglio di altri Paesi», riguardo ai contagi da coronavirus «e il dato ci viene riconosciuto anche a livello internazionale». Infatti, «in Europa la situazione non è tranquilla: nei Balcani i numeri sono preoccupanti e questo ci ha portato a prendere alcune misure drastiche di contenimento come il divieto ingresso e transito. La Spagna ha oggi 1800 casi, ed è il numero più alto da marzo e aprile», ha illustrato ancora il ministro. «Siamo stati il primo Paese occidentale colpito dopo la Cina, eppure le istituzioni Repubblicane hanno retto: questa dovrebbe essere una valutazione condivisa della comunità nazionale e dal Parlamento», ha osservato Speranza, convinto che questo «risultato è di tutto il Paese, non solo di una parte: è un risultato del Governo, delle Regioni e del Parlamento. Ma soprattutto di tutto del nostro servizio sanitario nazionale di cui dobbiamo essere orgogliosi, dei nostri medici, infermieri, e operatori sanitari». Il titolare del dicastero della Salute rivendica: «Il sistema di monitoraggio a 21 criteri ha funzionato». Tirando le somme sulla situazione attuale ha poi concluso: «Credo che stiamo molto meglio, ma la mia opinione è netta e chiara: l’Italia è in una situazione migliore rispetto ad aprile e maggio, ma non credo che la battaglia sia vinta e non possiamo ritenerci al sicuro. Ad oggi il giudizio sulla fase di apertura è positivo, ma nel momento in cui riparti aumentano i contatti e la possibilità del contagio. Dovremo incrementare sempre di più la nostra capacità di essere veloci e rapidi nell’individuare i focolai».