«Presenteremo la nostra proposta in sede di Recovery Fund per completare il collegamento tra Messina e Reggio Calabria». Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, a margine della sottoscrizione a Verona di due protocolli d’intesa per la realizzazione dell’alta velocità Verona-Vicenza.
«Abbiamo avuto una proposta - ha spiegato De Micheli - da parte di un gruppo di ingegneri che ci ha sottoposto questa ipotesi del tunnel sottomarino al posto del ponte sullo Stretto di Messina». «Stiamo facendo tutte le analisi tecniche del caso - ha aggiunto De Micheli - perché quella è un’area sismica, un’area vulcanica. Quindi, come il Presidente Conte sa, abbiamo avviato le analisi, perché noi teniamo in grande considerazione la progettualità spontanea, soprattutto se si tratta di un’opera tanto discussa negli ultimi 20 anni e di cui s'è detto di tutto» ha osservato.
«Perciò - ha quindi annunciato - presenteremo la nostra proposta. Intanto finanziamo l’alta velocità in tutta la Sicilia e finanziamo l’alta velocità tra Reggio Calabria e Salerno, che in termini temporali sono attività che noi possiamo sviluppare con molto anticipo» ha concluso De Micheli.
Ieri sera il premier Giuseppe Conte era tornato a parlare del progetto. «Non posso dire faremo il ponte sullo Stretto, non ci sono i presupposti – ha detto –. Dobbiamo prima realizzare l’alta velocità di rete in tutta la Calabria e poi in Sicilia, ma dobbiamo porci il problema di questo collegamento. Ci sono miracoli di ingegneria, ne abbiamo realizzato uno a Genova. È un ponte bellissimo. Sullo Stretto, dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria. Una struttura ecosostenibile, leggera, che tuteli l’ambiente, nel caso anche sottomarina: tutte le ipotesi sono aperte, ma ne parleremo a tempo debito».
L'idea del tunnel sottomarino ha scatenato le reazioni del mondo politico, un'idea duramente bocciata da Cateno De Luca, sindaco di Messina. «Da quarant'anni dopo risultanze tecnico scientifiche si è arrivati alla progettazione e quasi esecuzione del Ponte sullo Stretto e quindi si può dedurre che era la migliore scelta, questa idea del tunnel da parte del premier Conte mi sembra un’ennesima sciocchezza». «Non c'è da scegliere cosa è meglio o peggio, - prosegue De Luca - secondo le valutazioni tecniche comunque quella del ponte era un’idea fattibile».
«Bastava che Conte o Cancelleri o tutti coloro che hanno parlato di un sistema sottomarino avessero avuto l’umiltà di verificare quello che è stato fatto nel tempo per decidere il ponte o le alternative. E avrebbero scoperto che le varie proposte», compresa quella di un tunnel sottomarino, furono già oggetto di «grandi approfondimenti» negli anni 1998-2000. L’ingegner Ercole Incalza, ex dirigente del Ministero delle infrastrutture e trasporti, commenta così l’idea di un tunnel sottomarino, ricordando che l’idea del tunnel interrato o del ponte di Archimede (tunnel a mezz'acqua) sono state entrambe già archiviate da tempo.
«Il progetto definitivo del ponte c'è, è pronto e può partire entro sei mesi. Perché non farlo? Eviterei di trovare scuse per non farlo», osserva Incalza. Per quanto riguarda nello specifico l’ipotesi di un tunnel interrato, Incalza spiega che il «tema ingegneristico non è l'elemento determinante, ma il vero problema è la sicurezza, oltre all’effetto urbano che avrebbe sul territorio un tubo che attraversa senza generare un legame urbano». «Non possiamo dimenticare quello che abbiamo, una storia lunga anni di progetti», arrivati fino all’ok dell’Ue, ricorda Incalza, che al governo suggerisce «un atto di umiltà, guardando a tutto quello che è stato fatto prima». E comunque, chiosa Incalza, se si dovesse procedere con questa soluzione, «ci vorrebbero minimo 3-4 anni, parliamo comunque di altre legislature».
«Non c'è che dire: con i tunnel, dalle parti dei 5stelle hanno un problema genetico. Memori ancora della strampalata cognizione spazio temporale dell’ex ministro Toninelli a proposito del tunnel del Brennero, giunge adesso il premier Giuseppe Conte con la sua idea del tunnel sottomarino per collegare Sicilia e Calabria. È il solito modo, lunare (ammesso che ci sia mai stato davvero l’uomo sulla Luna...), dei 5stelle. C'è già un progetto per costruire il ponte sullo Stretto. Piuttosto che perder tempo e giocare con la fantasia, il governo atterri e se ha coraggio porti avanti l'opera. Ovviamente non sarà così essendo un governo di incapaci e di improvvisati». Lo afferma, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.
«Giuseppe Conte licenzia il Ponte sullo Stretto e rilancia una vecchia e strampalata idea: la costruzione di un tunnel sottomarino per collegare la Sicilia all’Europa. Un modo elegante per dire che questo governo non ha intenzione di affrontare in modo serio questo dossier». A dirlo è Matilde Siracusano di Forza Italia.
«Leggiamo di alcune dichiarazioni del presidente Conte e del ministro De Micheli riguardo l'attraversamento stabile dello Stretto di Messina attraverso un tunnel. Più che di una vera idea progettuale, ci sembra una boutade estiva». Reazione contrariata anche da parte di Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana e commissario di Forza Italia per la provincia di Catania.
«Ipotizzare la realizzazione di una fantomatica opera sottomarina (di cui ad oggi non c'è neppure uno schizzo) significa voler mettere una pietra tombale, senza ammetterlo, al progetto del ponte sullo Stretto. Ora, al di là del fatto che per progettare e ottenere i necessari pareri di una simile infrastruttura servirebbero almeno dieci anni, prendiamo atto che, da questa maggioranza di governo, arrivano solo segnali di confusione ed evidente disinteresse per il Sud. Pazienza, al Ponte ci penseremo noi. Ci penseremo noi quando fra due anni saremo al Governo del Paese. Sarà il centrodestra, infatti, a farsi protagonista della più importante opera infrastrutturale d’Europa, la spinta giusta per un nuovo miracolo italiano».
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