«L'obiettivo» è conferire i poteri commissariali, come per Genova, a 50 opere entro settembre: "l'elenco è pronto. Firmato il Dpcm con le opere da commissariare subito, servirà solo il decreto di nomina della ministra. Ma i nomi dei commissari sono già individuati, tutti tecnici, al di fuori della politica, professionalità del settore individuate all’interno di Rfi e Anas». Così il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri sul Messaggero in cui fa presente, parlando del Recovery, che «lo stretto di Messina dovrà far parte di quello che io considero una priorità per l'Italia»; ed entra nel dettaglio di Roma: la Salaria a 4 corsie, l’anello ferroviario, la metro C. «Lo schema di luglio - dice parlando di quanto già messo nelle mani del premier Conte - è stato integrato. Il resto è confermato con l’eccezione del dossier Roma-Latina sul quale è in corso una riflessione» dal momento che «noi Cinquestelle, insieme a Leu, abbiamo espresso delle perplessità chiedendo una revisione del progetto. L’obiettivo è disegnare un progetto ancora meno oneroso, meno invasivo dal punto di vista ambientale» e «l'utilizzo del treno per raggiungere Roma». Tra le opere nel Lazio «abbiamo incluso un progetto importante come quello della Metro C di Roma"; in aggiunta «al completamento dell’Anello ferroviario della Capitale, ma anche alla Salaria a quattro corsie nel tratto Passo Corese-Rieti. Si tratta soltanto di una prima lista. Non escludiamo affatto di procedere a stretto giro con una seconda tranche di opere nazionali altrettanto strategiche. Ora abbiamo lo strumento normativo giusto, dobbiamo solo lavorare per accelerare il più possibile i tempi e fare in modo che le risorse messe in campo siano spese bene e subito». Su 30 miliardi di opere da sbloccare il centro-sud pesa "almeno i due terzi, circa 20 miliardi. Ma è solo l’inizio. Il Recovery Plan rappresenta l’ultimo treno per colmare davvero il gap infrastrutturale nel sud del Paese. E anche lo stretto di Messina dovrà far parte di quello che io considero una priorità per l’Italia: un grande piano decennale per il Sud del valore di 50 miliardi. Sfruttando il Recovery fund il Sud si deve trasformare in un grande cantiere per l’occupazione dei giovani. Si tratta di un investimento nel lavoro che continua anche sopo la realizzazione delle opere».