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Coronavirus, firmato il nuovo Dpcm: a casa non più di 6 amici, stop alle gite scolastiche. Tutte le regole

Non solo evitare le feste: in casa è raccomandato di non ricevere più di sei persone non conviventi, siano esse amici o parenti, e di indossare con gli ospiti esterni la mascherina.

È uno dei punti contenuti nel nuovo decreto del presidente del Consiglio firmato nella notte e che contiene una serie di restrizioni in relazione alla nuova ondata di contagi da Coronavirus.

Un punto su cui esprimono dubbi Regioni e Comuni. Ci sono dubbi di costituzionalità che, secondo alcune fonti di maggioranza, potrebbero non passare il vaglio del Quirinale. E la discussione si fa "molto tesa" nella riunione notturna del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione. Imporre un obbligo dentro casa, è l'obiezione, potrebbe essere incostituzionale.

Ma alcuni ministri sostengono la proposta, anticipata in tv dal ministro Roberto Speranza, di vietare ogni tipo di festa, anche quelle organizzate dentro le abitazioni private, in chiave anti contagio. Altri ministri, all'opposto, con Teresa Bellanova di Iv in testa, sono contrari non solo a introdurre il divieto ma anche a una formula più soft, perché non vincolante, di una "raccomandazione".

Alla fine passa la mediazione di Conte: nel dpcm ci sarà il divieto delle feste private fuori da casa (30 persone al massimo per cerimonie come matrimoni e cresime) e sarà raccomandato di non fare feste a casa e comunque non ospitare più di sei persone per volta - parenti o amici - se non sono abitualmente conviventi.

Ma c'è un altro tema che agita governo ed enti locali, a poche ore dal varo delle nuove misure: la possibilità, se non si riuscisse a garantire le distanze adeguate sui mezzi pubblici, di tornare alla didattica a distanza a scuola. L'idea viene avanzata da alcuni governatori, tra cui Luca Zaia, come risposta all'ipotesi del governo di abbassare la capienza sugli autobus sotto la soglia attuale, dell'80%.

Ma dopo la riunione dei capi delegazione da Palazzo Chigi fanno sapere che si va avanti con la didattica in presenza, in tutte le scuole.

Per ora è sulle misure che limitano la movida, gli sport di contatto amatoriali e anche i rischi di contagio in casa, che il governo si sofferma.

CERIMONIE: La bozza conferma invece le indiscrezioni che erano uscite in questi giorni per quanto riguarda matrimoni, comunioni, cresime e funerali: restano in vigore le regole dei protocolli già approvati per chiese e comuni ma viene messo un limite massimo di 30 persone per gli eventuali ricevimenti successivi.

ADDIO AL CALCETTO: Confermato anche lo stop agli sport amatoriali di contatto. Significa niente più partire tra amici che non siano regolamentate. Il Dpcm salva infatti gli sport a livello dilettantistico: potranno cioè continuare a svolgere le attività tutte quelle società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi.

NIENTE GITE: Una novità emersa nelle ultime ore riguarda invece la scuola: saranno vietate, finché la situazione non migliorerà, gite scolastiche, attività didattiche fuori sede e gemellaggi.

MOVIDA: Arriva anche la stretta annunciata sui luoghi di divertimento, per evitare assembramenti di giovani. Alle 21 scatterà dunque il 'divieto di sosta' davanti a quei locali che non offrono posti a sedere mentre ristoranti, pub e locali che offrono servizio al tavolo dovranno chiudere a mezzanotte. Su questo punto alcuni governatori hanno puntato i piedi e lo stesso presidente dell'Anci Antonio Decaro ha chiesto di "lasciare i locali aperti" anche oltre la mezzanotte, "perché se uno sta seduto mantiene il distanziamento". In ogni caso aumenteranno i controlli con la circolare del Viminale che ha ribadito l'invito a sanzionare quei bar, pub e ristoranti che offrono le proprie sale per "attività danzanti".

IN MILLE NEI PALAZZETTI: Il Dpcm interviene poi sulle regole per gli eventi sportivi. Non cambia nulla per gli stadi - dunque alle partite potranno continuare ad assistere non più di mille persone, anche per i campi di serie A - mentre la capienza dei palazzetti viene portata al 15%, anche se non si potrà andare oltre i mille spettatori. Salta dunque il limite delle 200 persone al chiuso.

CINEMA E TEATRI: Limite che invece resta per cinema, teatri e sale da concerto, come restano i mille spettatori all'aperto. In un primo momento si era parlato di un taglio per questi settori, ma è stato il ministro della Cultura Dario Franceschini dopo i numerosi appelli del mondo dello spettacolo, a fugare i dubbi. "Non esiste il rischio. Saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare. E le deroghe concesse con ordinanze regionali verranno fatte salve proprio con il Dpcm".

SMART WORKING: Il governo dovrebbe anche intervenire sullo smart working, per potenziarlo e portarlo nella P.a. dall'attuale 50% al 60-70%, con un invito ad un rafforzamento anche nelle aziende private. Incentivo, quest'ultimo chiesto anche dall'Anci per decongestionare i trasporti.

DAD E TRASPORTO LOCALE: E proprio il trasporto pubblico locale è alla base della richiesta arrivata da alcuni governatori, a partire da Luca Zaia. Se ci sarà un intervento per ridurre la capienza di bus e metropolitane deve essere attivata la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. E' probabile che la questione non finisca nel Dpcm ma il nodo dei trasporti "esiste" ammette un ministro, mentre i tecnici ribadiscono la loro richiesta, si torni al 50% della capienza.

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