Il ponte sullo Stretto di Messina «vent'anni fa avrebbe collegato due deserti infrastrutturali», mentre fra 7-8 anni Sicilia e Calabria «non saranno più deserti, ma saranno regioni che staranno vincendo la tirannia della distanza, ovvero vincendo la sfida per combattere la disuguaglianza infrastrutturale che si è determinata in questi anni».
A sottolinearlo, parlando a un evento digitale di PwC, il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. «Oggi noi abbiamo in Calabria il cantiere della 106 Jonica aperto, lo studio di fattibilità per l’alta velocità Reggio Calabria - Salerno in corso, la possibilità di finanziare quel progetto rapidamente».
«In Sicilia abbiamo lo sblocco della Ragusana, abbiamo le gare in corso perché le abbiamo pubblicate quindici giorni fa, per 1 miliardo e 600 milioni di euro per fare l’alta velocità Messina - Catania - Palermo, cioè gare in corso. Ci sono un miliardo e 600 milioni, ci saranno gli operatori che parteciperanno alle gare, quindi poi, nella primavera dell’anno prossimo, apriremo questo grande cantiere», ha aggiunto.
Sul fronte tecnico, ha precisato De Micheli, «ci sono più progetti oltre a quello del ponte». «Noi abbiamo avuto, per esempio, da Saipem una proposta di un collegamento sottomarino molto interessante. Stiamo facendo tutte le valutazioni in termini trasportistici, economici, ambientali, di sostenibilità sociale, perché ovviamente l’eventuale progetto che dovrà essere sottoposto alla valutazione del Consiglio dei Ministri deve avere tutta una serie di requisiti coerenti con le scelte che noi stiamo facendo in questi mesi», ha concluso il ministro.
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