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Dal coprifuoco anticipato al nodo "zone rosse": le ipotesi in campo per il nuovo Dpcm

Governo, Regioni, Province e Comuni si sono confrontati a lungo, oggi, sulle misure allo studio per cercare di arginare la seconda ondata del coronavirus. Una riunione riservata, sottolinea in serata la Conferenza delle Regioni, che invita a prendere con le molle le indiscrezioni trapelate. Si tratta solo di ipotesi, al momento, e l’incontro continuerà anche domani.

Il premier Giuseppe Conte illustrerà al Parlamento l’orientamento che intende dare al nuovo dpcm ma  - a quanto si apprende da fonti della maggioranza - la firma vera e propria del testo potrebbe non arrivare domani sera ma martedì. Questo per consentire di risolvere i nodi che ancora sono aperti con le Regioni.

LOCKDOWN - È il punto più controverso. Il governo sta valutando l’ìpotesi di zone rosse mirate nelle aree dove il virus circola di più, i governatori sono divisi tra chi auspica misure uniformi a livello nazionale, come Attilio Fontana (Lombardia) e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), e chi invece vorrebbe il proprio territorio esentato dalla chiusura, come Luca Zaia (Veneto).

SCUOLA, DAD IN TERZA MEDIA - Il governo valuta la didattica a distanza (dad) estesa anche alla terza media, i governatori non sarebbero contrari, Michele Emiliano in testa. «Dobbiamo salvaguardare le scuole, soprattutto le elementari e medie - dice il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, segretario del Pd -. ma credo che fare la dad per un mese può salvare l’anno scolastico». Per il ministro Francesco Boccia «non si deve prendere una decisione univoca, ma deve dipendere dal grado di Rt (indice di contagiosità, ndr) in ogni regione».

'COPRIFUOCO' ALLE 18 - Sarebbe questa la vera novità emersa dal vertice con gli Enti locali: tutti a casa per quell'ora in tutta Italia, tranne motivi di lavoro o di salute o di estrema necessità. La misura sarebbe sostenuta dal governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, che parla di «stop alla circolazione dopo un certo orario».

ANZIANI A CASA - L’espressione «lockdown generazionale» è stata coniata di recente e indica l’idea di confinare gli anziani per metterli al riparo dal contagio. Secondo l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), che ha condotto una ricerca specifica, permetterebbe di salvare migliaia di vite, vista l’altissima mortalità tra gli ultra ottantenni. Il governatore ligure Giovanni Toti - nella bufera per un tweet infelice - propone di tenere a casa gli over 75, appoggiato dai colleghi della Lombardia e del Piemonte.

STOP A SPOSTAMENTI TRA REGIONI - Il governo lo sta valutando e i sindaci non sono contrari. «Il governo è al fianco delle Regioni per eventuali ulteriori restrizioni condivise», ha detto il ministro Boccia, secondo il quale «ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio».

ASSISTENZA SANITARIA A DOMICILIO - Collegata alla riduzione della mobilità, è stata esplicitata come richiesta dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, che ha auspicato «l'adozione di piani terapeutici/farmacologici, limitando la pressione sugli ospedali».

CHIUSURA CENTRI COMMERCIALI NEL WEEKEND - È una proposta dei Comuni per bocca del presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari. L’obiettivo è evitare gli assembramenti che si creano nei centri.

CHIUSURA SPORTELLI SCOMMESSE IN BAR E TABACCHI - Sempre da una proposta di Decaro, considera che in questi esercizi si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse, creando mini-assembramenti potenzialmente favorevoli al contagio.

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