La pandemia ha portato «una crisi inaspettata, uno choc che riguarda l’intera Europa. Si è creato un grande solco nel nostro territorio, un dualismo che fatichiamo a superare». Lo dice il premier Giuseppe Conte alla presentazione del Rapporto Svimez 2020 «L'economia e la società del Mezzogiorno».
«Questa crisi ha colpito tutti, ma non ha colpito tutti allo stesso modo. Sta generando nuove diseguaglianze, sta accrescendo alcune diseguaglianze strutturali. La crisi si è estesa al Mezzogiorno con più drammaticità, traducendosi in vera emergenza sociale, ha incrociato criticità strutturali».
«Sono orgoglioso di poter vantare come questo governo non abbia mai smesso di guardare al Mezzogiorno come motore di ripresa: rafforzando il Sud, lo abbiamo specificato più volte insieme anche al ministro Provenzano, noi rafforziamo l’intero Paese. L’impegno per il Mezzogiorno era stato assunto pubblicamente a febbraio di quest’anno, a Gioia Tauro, quando con il ministro Provenzano presentammo il Piano per il Sud».
Parlando della manovra, Conte cita «la decontribuzione al Sud che noi vogliamo sia garantita fino al 2029, unita a una serie di incentivi per i giovani under 35; una serie di misure per rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo fino al 2022; il programma per l’assunzione di 2800 unità di personale nella Pubblica Amministrazione, con l’ingresso di nuove competenze, nella speranza che questo possa essere un primo passo per accrescere i livelli di occupazione nel settore pubblico, che ricordo essere ancora largamente inferiori alla media europea».
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