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Crisi governo, Meloni spinge per il voto e Berlusconi chiede un “alto profilo”

Il leader di Forza Italia non chiude agli alleati ma precisa: “Siamo una coalizione non un partito unico”, mentre Fratelli d'Italia insiste: “No a ipotesi istituzionali”

La crisi di Governo tiene banco anche nel centrodestra. «L'Italia in questo momento drammatico avrebbe bisogno di un governo di alto profilo, con tutte le forze migliori del Paese, mettendo da parte i conflitti e gli interessi di parte», dice Silvio Berlusconi e osserva: «Purtroppo la risposta dei partiti della sinistra è quella di provare a ogni costo a rimettere insieme i pezzi di una maggioranza che ha fallito e che non è stata in grado di dare una risposta adeguata all’emergenza». Il leader azzurro rivendica: «Nessuno in Forza Italia e sottolineo nessuno si fa dettare la linea da altri che non siano la nostra coscienza, i nostri valori, la nostra storia, l’impegno assunto con gli elettori. In un grande partito liberale ovviamente si discute, per fortuna ci sono sensibilità diverse, ma c'è un assoluto accordo sulla linea responsabile che abbiamo mantenuto in questi mesi e continuiamo a mantenere in questa crisi, guardando al Paese vero e ai suoi drammi e non ai giochi del teatrino della politica». Quanto ai rapporti con gli alleati Giorgia Meloni e Matteo Salvini, Berlusconi osserva: «Siamo una coalizione, non un partito unico. È normale che ci siano sensibilità diverse. Però siamo tutti d’accordo e lo abbiamo detto al capo dello Stato sul fatto che è necessario cambiare profondamente strada».

Fratelli d'Italia spinge per andare al voto

Conferire un mandato esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, «mi pare che si sia trattato di una scelta politica, da parte del capo dello Stato, che ha un ampio ventaglio di possibilità, incluso lo scioglimento delle Camere previsto dall’articolo 88 della Costituzione», dice Giorgia Meloni, che in un’intervista spiega: «Questo Parlamento non ha i numeri per una soluzione efficace, come dimostra la storia dell’ultimo anno. E se si farà un governo sarà perfino più debole di quelli passati, indipendentemente da chi esplori. Noi avevamo fatto il nome della seconda carica dello Stato, la presidente del Senato». Ma se l’obiettivo dell’esplorazione è «rimettere insieme Renzi, il Pd, M5s e Leu», nominare Fico «è stata una scelta politica». La leader di Fratelli d’Italia sostiene che la frase su sul «prendere in considerazione» un altro governo, contenuta nel comunicato del centrodestra dopo le consultazioni al Quirinale, è stata solo «una questione di necessario garbo istituzionale: ovviamente, per rispetto al capo dello Stato, le sue soluzioni andranno vagliate. Ma non esiste alcuna apertura a ipotesi istituzionali o come le si voglia chiamare», assicura Meloni, che insiste per il voto anticipato: «È la soluzione più responsabile». (AGI)

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