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Sicilia, una donna nel governo regionale. Pierobon con le valigie in mano

La manovra di Musumeci destinata a sacrificare l’assessore all’Energia

L'assessore Alberto Pierobon

Non è la solita indiscrezione veicolata ad arte per tastare gli umori e raccogliere reazioni destinate ad aggiustare il tiro e calibrare meglio la mossa. No, la manovra del governo Musumeci sarebbe già in fase avanzata: fuori il “tecnico”, l’assessore regionale Alberto Pierobon e in giunta regionale una donna messinese per compensare l’esclusione dell’unica “quota rosa”, dopo l’ultimo rimpasto che ha sacrificato l’ex assessore Bernadette Grasso. Che ci sia fuoco sotto la cenere lo dimostrano i fermenti che stanno animando il gruppo dell’Udc all’Ars, riunito proprio per dare una chiave di lettura alla manovra che sta maturando nel governo Musumeci. L’assessore Pierobon, spiazzato, si è ritrovato improvvisamente una poltrona che trema. Non si aspettava certo di essere impallinato proprio ora che le sue riforme sono a un passo dal traguardo, dal piano rifiuti alla transizione energetica. Ma la manovra, camuffata da una ritrovata sensibilità verso la presenza femminile nel governo siciliano, in realtà affonda le radici in una trama politica.

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