Dopo la fiducia nella notte al Senato (262 si e 40 no) Mario Draghi oggi chiede la fiducia della Camera dei Deputati per il suo «governo senza aggettivi», né tecnico né politico, dove essere uniti non è più un’opzione ma "un dovere" per amore dell’Italia. Il premier siede tra i ministri degli Esteri e dell’Interno, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese. E’ in blu, cravatta azzurro Europa. Tutti i nove posti al banco del governo sono occupati da ministri, l’emiciclo è pieno di deputati e parte il dibattito. Ma non ci saranno applausi sul discorso di emozione intensa del premier, che i senatori ieri hanno ascoltato e che oggi, come è consuetudine, Draghi non ripete.
Roberto Giachetti, capogruppo dei deputati Iv, chiede che il governo della «nuova ricostruzione» faccia il suo lavoro ma che sia la politica a pensare invece alle riforme, con «una bicamerale dove siedano tutti i leader di partito». Pandemia, vaccini, Recovery, riforme, ambiente, lavoro, Europa, scuola, donne, giovani, disuguglianze, fisco: tutti i temi del discorso programmatico di Draghi tornano nei brevi interventi della discussione generale, che andrà avanti fino alle 12, quando ci sarà sanificazione dell’Aula. La seduta riprenderà dalle 13.30 alle 16, poi nuova sanificazione fino alle 18, ora prevista per la replica del presidente del Consiglio.
Dichiarazioni di voto dalle 18.30 alle 20, quando avrà inizio la chiama per la votazione di fiducia che si prevede robusta, come quella di ieri a Palazzo Madama. Matteo Renzi, su Facebook, si compiace che sia stata «ampia, senza compravendita di senatori, con i 5s estremisti fuori». Come merita «l'uomo più stimato del mondo».
Crimi: saranno espulsi i 15 senatori M5s che hanno votato no
«I 15 senatori che hanno votato no alla fiducia saranno espulsi». Lo scrive su Facebook il capo politico del movimento 5 stelle vito Crimi. «I 15 senatori che hanno votato no - prosegue Crimi - sono venuti meno all’impegno del portavoce del Movimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. E’ il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione». Per questo, prosegue il capo politico M5s, «non potranno più far parte del gruppo parlamentare del Movimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo. Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno - conclude - ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese».
E Beppe Grillo posta: "I grillini non sono più marziani"
«Oggi, alle 21:55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani.» Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.
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