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Movimento 5 Stelle, i probiviri avviano procedura espulsione. Grillo-Casaleggio, resa dei conti

Beppe Grillo al Circo Massimo

«Il Collegio dei Probiviri, convocato nella riunione odierna, ha deciso a maggioranza dei suoi componenti di applicare quanto automaticamente previsto dallo Statuto in caso di espulsione dal gruppo parlamentare e procederà già da oggi con l’apertura dei procedimenti nei confronti dei parlamentari a cui è stata comunicata l'espulsione, da parte dei capigruppo di Camera e Senato, in seguito al voto di fiducia sul governo degli scorsi giorni». Lo comunica il Collegio dei Probiviri.

E’ il marasma nel M5s il contraccolpo più forte che ha accompagnato la nascita del governo Draghi. Dopo la votazione dell’11 febbraio sulla piattaforma Rousseau, che ha aderito con una maggioranza del 59%, non solo Alessandro Di Battista ha annunciato l’addio al movimento, ma quindici senatori, comprese figure di spicco come Barbara Lezzi e Nicola Morra, e una trentina di deputati, inclusi assenti e astenuti, hanno votato contro la fiducia. Per tutti i senatori e ventuno deputati, il reggente Vito Crimi ha decretato l’espulsione, ma su questa decisione è in corso un braccio di ferro che si intreccia con le dinamiche della riorganizzazione interna. Mercoledì, infatti, un altro voto su Rousseau ha abolito la figura del capo politico per sostituirla con un Comitato direttivo composto da cinque membri scelti dall’assemblea. "Da oggi termina la reggenza di Vito Crimi", aveva tagliato corto l’associazione di Davide Casaleggio, salvo smentita del garante Beppe Grillo che ha confermato Crimi nel suo ruolo fin quando non sarà eletta la nuova struttura. Ed ormai è scontro.

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