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Sottosegretari: la messinese Floridia all'Istruzione, la vibonese Nesci al "Sud"

Scuole, più soldi e meno burocrazia

I veti reciproci e il pressing dei partiti della larga maggioranza complicano fino all’ultimo la partita dei sottosegretari che, comunque, alla fine viene chiusa, attraverso un Consiglio dei ministri non privo di tensioni. La riunione è caratterizzata da turbolenze sui nomi, da veti incrociati e da qualche richiesta disattesa. Tanto che a un certo punto il Cdm viene sospeso, addirittura con l’ipotesi di uno slittamento al giorno dopo. Poi, finalmente, la chiusura del cerchio. Della squadra fa parte il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che ha la delega ai servizi segreti. Mentre sulla casella dell’Editoria lo scontro va avanti fino all’ultimo minuto.

Nutrita la compagine femminile: quasi la metà, 19, sono donne. Anche lo sport resta uno dei nodi da sciogliere: la delega, viene spiegato, sarà assegnata successivamente. In giornata, il presidente del consiglio Mario Draghi decide di accelerare e nel pomeriggio modifica l’ordine del giorno di un Consiglio dei ministri già convocato, per inserire la decisione sulla squadra di governo. La lista, limata a Palazzo Chigi a partire dalle rose di nomi presentate dai partiti, viene resa nota solo all’ultimo, ma non tutto quadra: in Cdm emergono dubbi su alcuni nomi e caselle, la riunione viene sospesa per trovare una sintesi. Riuniti attorno a un tavolo a Palazzo Chigi, i ministri cercano di trovare la sintesi di un lavoro che va avanti ormai da giorni, fra le attese dei partiti, le aspirazioni dei singoli, la necessità di mantenere gli equilibri. Trapelano dei rumors. Il primo a sollevare obiezioni sarebbe stato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini: c'è l'intenzione di assegnargli un solo sottosegretario, ma lui avrebbe obiettato che, alla luce del lavoro che spetta al ministero, questo tipo di formula non è tecnicamente sostenibile. Alla fine l’avrà vinta.

Nel gioco dei pesi fra i partiti, il conto vede 11 sottosegretari per il M5s, 9 per la Lega, 6 per FI e Pd, 2 per Italia Viva, uno di Leu, uno del Centro democratico, e uno di più Europa. La lista alla fine vede come sottosegretari alla presidenza del Consiglio Deborah Bergamini, Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento), la vibonese - di Tropea - Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale), Assuntela Messina (innovazione tecnologica e transizione digitale), Vincenzo Amendola (affari europei), Giuseppe Moles (informazione ed editoria), Bruno Tabacci (coordinamento della politica economica), Franco Gabrielli (sicurezza della Repubblica). Al ministero degli Esteri, Marina Sereni (viceministro) e Manlio Di Stefano e Benedetto Della Vedova. All’Interno i sottosegretari sono: Nicola Molteni, Ivan Scalfarotto, Carlo Sibilia. Alla Giustizia vanno Anna Macina e Francesco Paolo Sisto. Alla difesa Giorgio Mulè e Stefania Pucciarelli. Sottosegretari all’Economia Laura Castelli (viceministro), Claudio Durigon, Maria Cecilia Guerra, Alessandra Sartore. Allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin (viceministro), Alessandra Todde (viceministro) e Anna Ascani. Alle Politiche agricole alimentari e forestali ci sono Francesco Battistoni e Gian Marco Centinaio. Al nuovo ministero per la Transizione ecologica vanno Ilaria Fontana e Vannia Gava. Sottosegretari alle Infrastrutture e trasporti sono Teresa Bellanova (viceministro), Alessandro Morelli (viceministro) e Giancarlo Cancelleri. Rossella Accoto e Tiziana Nisini vanno al Lavoro e politiche sociali. Sottosegretari al ministero dell’Istruzione sono la messinese Barbara Floridia e Rossano Sasso. Ai Beni e attività culturali va Lucia Borgonzoni, mentre alla Salute Pierpaolo Sileri e Andrea Costa Cambiamo.

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