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Letta apre la nuova ‘stagione’ del Pd: “Se andiamo per conto nostro, perdiamo"

Il nuovo segretario del Pd è stato eletto con 860 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti. Nel suo primo discorso flirta con i possibili alleati e studio il piano anti-Salvini e Meloni. Gli auguri dell'ex presidente della Regione Calabria, Oliverio

Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd con 860 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti. La nuova stagione del Partito Democratico (e del centrosinistra?) si apre con il discorso di Enrico Letta al cospetto dell'assemblea. Numerosi i punti toccati, a cominciare proprio dalla necessità di dare nuova verve ai democrat e al centrosinistra. «Dobbiamo pensare che abbiamo vinto e governato quando abbiamo fatto coalizione. Quando siamo andati per conto nostro abbiamo perso. 1996 e 2006, eravamo guidati da Prodi. La coalizione è fondamentale: io ci credo. Ad aprirsi ci si guadagna sempre. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra, su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò nelle prossime settimane parlerò con tutti. L’incontro col Cinque stelle guidato da Conte lo dobbiamo fare, sapendo che non sappiamo ancora come sarà quel M5s. Arriveremo con rispetto a ambizione».

E Renzi?

«Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società».

Anima e cacciavite

«La partecipazione è una parola chiave ma lo sarà ancora dopo. Una coppia di termini che sembrano lontani l'uno dall’altro: mettere insieme l’anima e il cacciavite, la nostra politica deve essere questo, metterle insieme e non staccarle mai. Se siamo solo anima non faremo in modo che le nostre idee diventino un avanzamento positivo».

Il centrodestra

«Per essere alternativi alla destra di Meloni e Salvini dobbiamo costruire e chiamare ognuno ad assumersi le proprie responsabilità. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra su iniziativa e leadership del Pd».

Le reazioni in Calabria

«Progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei contenuti: mi piace raccogliere in queste parole la sintesi efficace del discorso del neo segretario Enrico Letta. Non è soltanto ciò di cui il partito ha bisogno ma, lo credo fermamente, è ciò di cui il Paese ha bisogno». Questa la dichiarazione del Capogruppo PD Mimmo Bevacqua al termine dell’Assemblea nazionale che ha eletto Letta nuovo segretario. «Enrico lo conosco da molti anni – prosegue Bevacqua – e oggi ha delineato con chiarezza il percorso difficile ma necessario che ci attende. Quel che è emerso con forza dalla sua relazione è la capacità di inquadrare le attuali difficoltà del partito in più ampia analisi che non perde mai di vista le sorti del Paese. Non è guardandoci l’ombelico e impelagandoci nelle battaglie correntizie che usciremo dalla tempesta. Rispetto a un’Italia che non cresce da decenni, Letta ha individuato un punto di svolta che non può non trovare la mia totale condivisione: è il Sud a dover crescere di più; è sul Sud che si deve puntare; è partendo dal Sud che lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica devono dimostrare la loro fattibilità e la loro efficacia. Quanto poi al risultato della votazione dell’Assemblea – conclude Bevacqua – spero davvero che, dietro il voto sostanzialmente unanime, non si nascondano tattiche fuori dal tempo: come ha affermato il neo segretario, non di maschere abbiamo bisogno, ma di volti. E di teste che pensino e lavorino senza risparmio per una nuova Italia possibile. Auguri ad Enrico e ad ognuno di noi chiamato a motivare i nostri iscritti e a rendere il PD sempre più realmente democratico, aperto e attrattivo delle buone idee e delle buone prassi».

«I miei sinceri auguri ad Enrico Letta», afferma l'ex presidente della Regione Calabria, Mario Gerardo Oliverio. «La sua elezione a segretario nazionale apre una nuova fase per la vita del Partito Democratico. Ho seguito con attenzione il suo intervento: elevato e denso di contenuti condivisibili, schietto. Il suo compito non sarà semplice ma la sfida che è davanti a lui, ed a tutti noi, non è impossibile. Il Pd versa in una condizione di grave difficoltà. Nicola Zingaretti ne ha evidenziato, con apprezzabile sincerità, alcune cause a motivo delle sue irrevocabili dimissioni. Al confronto ed alla libera dialettica tra idee e sensibilità politiche e culturali diverse si è sostituito un correntismo famelico animato dal solo scopo di garantire ambizioni di potere ed elettoralistiche dei singoli. La vita democratica ed associata della nostra comunità e degli iscritti è stata mortificata determinando distacco dal popolo e perdita di senso di appartenenza. Serve un ripartenza. Ho apprezzato la generosità di Enrico Letta ad impegnarsi in prima linea in questa importante impresa. Egli deve essere sostenuto con convinzione ed altrettanta generosità in primo luogo da quanti hanno contribuito a far nascere il PD mettendo assieme forze popolari, storie e culture diverse. Il flagello della pandemia ed i drammatici problemi aperti richiedono, ancor più alle forze di sinistra e progressiste, la capacità di indicare soluzioni adeguate ed una nuova visione del futuro, inclusiva e sostenibile. Il rilancio del Pd si realizza su questo terreno e con questo orizzonte ripartendo dai territori per ricostruire e dare senso e funzione ad una grande forza popolare e riformista. Serve un nuovo Pd capace di fare del pluralismo ricchezza e forza espansiva e dei valori della giustizia sociale e della solidarietà motore di un nuovo protagonismo in particolare per tanti giovani e ragazze. Enrico Letta ha visione, intelligenza, equilibrio necessari per costruire il nuovo PD e per motivare tante energie a mettersi in campo con passione e slancio».

 

 

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